I Colli Euganei di Franco e Leo

Monte Madonna

Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo il racconto di Franco e Leo alla scoperta dei Colli Euganei. I due compagni di avventura, nel corso del 2020 hanno percorso 15.000 km, ma evidentemente i Colli Euganei hanno trasmesso loro sensazioni particolari che vogliono condividere.

Se li conosci ti rimangono dentro, se li frequenti ti attirano, se non li conosci vale la pena di scoprirli.

Di origine paleolitica si sono formati tramite eruzione vulcanica. Sovrastano la pianura padana alle porte di Padova. Altezze che vanno dai 400 ai 600 m sul livello del mare. Personalmente li frequento da circa trent’anni. Non mi stancano mai. Li ho provati con la neve il freddo ed il caldo. Ogni stagione ha la sua caratteristica. Da un po’ di tempo li ho fatti conoscere Ciclisticamente al gruppo San Lazzaro e più volte a Leo esemplare compagno di viaggio. Basta un accordo verbale si sceglie la giornata, si caricano le bici in macchina e si va. Arrivati sul posto si parte per un percorso di circa 80 km che ci farà conoscere le migliori salite del comprensorio. L’andatura deve essere moderata per il risparmio delle forze perché non si sa mai quello che ti aspetta. Percorso ondulato in mezzo a vigneti ulivi e frutteti. Strade con poco traffico immerse nella completa natura, ed al silenzio delle zone boschive. Si va ad Arquà Petrarca borgo antico abbarbicato sulle pendici dei colli, troviamo salite di 4-5 km con pendenze importanti, il sudore comincia a scendere dalla fronte e bruciarti gli occhi. Ma sei contento, non senti la fatica, il paesaggio che ti circonda neutralizza questo sentore. Arrivi su, e poi giù, ed ancora così per buona parte del percorso. Tocchi Castelnuovo dove una generosa fontanella ti permette di riempire la borraccia. Si va a Vò euganeo in una lunga discesa. Si sale a Teolo e si gusta un caffè. La caffeina in corpo ti aiuta a salire a Monte Madonna, importante è forse la più dura salita dei colli. Vale sicuramente il motivo di scalarla, perché se vai da quelle parti, non puoi farne a meno. Arrivi sopra al santuario, e poi scendi per andare ai tre ponti, per arrivare a Teolo dalla parte opposta. Di nuovo sosta alla fontanella del posto, accompagnata da qualche caloria in barretta. Con Leo ci si chiede come va e come ci si sente fisicamente, il bello deve ancora venire, perché siamo a circa metà del percorso. Siamo un po’ stanchi, ma sicuramente gratificati e motivati da particolari sinergie che concatenandosi tra loro ti ritemprano. Sole temperatura, paesaggio, silenzi, sudore. Si parte verso un nuovo versante per Castelnuovo e poi si sale al Monte Venda che con i suoi 600 m sovrasta tutti i colli, si scende e si sale per Roccolo salita breve ma impegnativa, si scende e si sale al Monte Rua, dove la strada finisce davanti ad un cancello che racchiude un monastero. L’ultima asperità è stata vinta. Si ritorna alla macchina con qualche chilometro pianeggiante. Stanchi ma contenti della giornata passata in buona compagnia, in un contesto Naturalistico di prim’ordine, praticando il nostro sport preferito. Ti viene spontaneo dire: arrivederci colli a presto. Franco Visentin

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