Claudio e Franco sulle strade del mito…..

Le Alpi Francesi del Tour de France

E proseguiamo i racconti straordinari di questo 2020 con Claudio. Anche lui aveva un desiderio o meglio…diciamo la verità Claudio aveva un sogno. Si proprio cosi…aveva un sogno che non è riuscito a realizzare nel 2019. E il sogno da realizzare è una costante del 2020 alla San Lazzaro Goppion. La voglia dell’impresa memorabile da contrapporre al senso di privazione e al peso oppressivo della pandemia. Ecco il racconto di Claudio.      

“Come ciclista amatoriale, sentivo da anni il desiderio di percorrere alcune salite mito del Tour De France.      

Purtroppo causa Covid-19 il gruppo si è ristretto progressivamente al sottoscritto e all’amico Franco Tattoni.

I° giorno: Viaggio di trasferimento con arrivo a Briancon e subito ci rendiamo conto che  la segnaletica stradale ci indicava che stavamo entrando nelle “ TERRE DE CICLO”. Siamo nella patria del ciclismo visto come risorsa per il territorio e non come problema per la circolazione. Percorrendo le salite si  percepisce subito la differenza di atteggiamento, con un gran rispetto per i corridori. Niente clacson, niente sgommate in sorpasso, niente accelerazioni con conseguenti nubi dagli scarichi.

II°giorno: Si comincia a fare sul serio…. Salite Colle de L’autaret  (alt. mt. 2058) e col del Galibier ( alt.mt. 2646). Quest’ultima una delle salite mitiche che il Tour de France ha percorso piu di 60 volte nella sua storia.

III° giorno: Da Bourg D’ Oisans saliamo all’ Alpe D’huez ( alt. mt. 1860)- 21 tornanti e 1.090 metri di dislivello con una pendenza media dell’ 8% e massima del 13%. Il primo vincitore di una tappa su questa salita fu Fausto Coppi.

IV° giorno: Nel ritorno per Briancon salita Les Deux Alpes  ( alt. mt. 1652).

V° giorno: Briancon salita per col D’Izoard (alt. mt. 2360). Altra salita mitica per il ciclismo italiano perché nel 1938 Gino Bartali conquistò la  prima maglia gialla.      Le  pendenze massime  sono attorno all’8-10% nella parte centrale .Poi la discesa verso l’Italia con sosta a Sauze D’oulx.

VI° giorno salita al colle delle Finestre (alt.mt.2176),famoso per gli 8 km di sterrato che trasmettono il profumo del ciclismo di altri tempi. poi proseguiamo verso il Sestriere ( alt.mt.2035) e arrivo A Sauze D’Oulx..Circa 110 km e circa 2.500 metri di dislivello.

E dopo aver respirato a pieni polmoni l’aria della grandi salite, non potevamo perdere l’occasione che si era presentata. In serata infatti torniamo a Sestriere ospiti del team UAE Emirates, dove abbiamo Incontro lo staff e ciclisti:

DavideFormolo (campione Italiano 2019)–TadejPogacar ( vincitore tour de France 2020)–Jan Polanc ( campionati Sloveni e 2 tappe giro D’Italia)-Marco Marcato ( Parigi Tours 2012).

VII° e VIII° giorno rientro con sosta al Lago di Garda. Cosa ci siamo portati a casa in questi 7 giorni di immersione totale nel mito e nella civiltà del ciclismo ? Le salite indimenticabili assieme ai ciclisti Francesi, che non mancavano di riconoscere a noi Italiani la bellezza del nostro paese. In ogni salita, avevamo la percezione di essere in compagnia di tantissimi ciclisti ma parlando con la gente del posto, ci dicevano che quest’anno causa emergenza sanitaria mancavano all’appello tutti gli appassionati Americani, Canadesi, Australiani e di altri paesi del mondo. In questi luoghi si ha la percezione precisa del valore sociale ed economico che può avere il cicloturismo.

Speriamo nel 2021, per percorrere altre salite Francesi con i compagni rimasti a casa  quest’anno, che sentendo i nostri racconti hanno promesso di non mancare.

“AU REVOIR A L’ANEE PROCHAINE”

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