35 ANNI E NON LI DIMOSTRA

NOTIZIARIO APERIODICO
PER I SOCI DELLA S.C. SAN LAZZARO GOPPION CAFFE’
Redatto in proprio e non in vendita
Anno 2010 – Numero 6

Direzione e redazione: via Bottacin, 11 – 31100 Treviso tel. 3313647267 

Treviso, 29.11.2010

Vaccher L.

La s.c. “San Lazzaro – GOPPION CAFFÈ” ha chiuso la stagione 2010 ricordando il 35° anniversario di fondazione.
Memorie di una stagione – Il Campione sociale 2010 – I ringraziamenti “speciali”.

Ieri, 28 novembre 2010, in Fanzolo di Vedelago presso il ristorante “Antica Postumia” la società ciclistica “San Lazzaro – GOPPION CAFFÈ” ha festeggiato il termine della stagione agonistica 2010, ricordando il 35° anniversario di fondazione. Quest’anno l’appuntamento è coinciso, purtroppo, in una domenica piovosa tipica del tardo autunno; nonostante questo la partecipazione è stata numerosa, ben 179 aderenti, che hanno condiviso il gusto del successo per l’allegria manifestata e per il richiamo agli ottimi risultati ottenuti, accennati con un pizzico d’orgoglio dal Presidente nel tradizionale saluto. Nel 2010, la s.c. San Lazzaro GOPPION CAFFÈ è cresciuta in modo sostanziale sia in termini di iscritti sia in termini di qualità dell’attività tecnico – sportiva, garantendosi un cospicuo surplus di bilancio.  Ha altresì onorato con buoni risultati la sua partecipazione nell’ambito dei settori Cicloturistico e Amatoriale Nazionale, Regionale e Provinciale della  Federazione Italiana Ciclisti.
Nel ricordo del 35° anniversario, particolarmente commovente è stato l’intervento di Sergio Goppion, presente tra gli ospiti sostenitori e fautore 30 anni fa del connubio San Lazzaro – GOPPION CAFFÈ, col quale ha evocato in che modo a suo tempo il calore umano e l’armonia nell’ambito del gruppo fossero stati caratteri determinanti per la nascita di questa società ciclistica.
Tra i presenti, ricordiamolo, c’era il Consiglio Direttivo al completo con il presidente Raffaello Longo, il vice presidente Tiberio Granzotto, il segretario Sandro Vian, il contabile Paolo Prete, il responsabile al vestiario Maurizio Sartoretto e gli altri consiglieri supervisori in altre specifiche attività di settore Sergio Pasqualini, Leo Caliano, Alfio Marini e Stelio Munarin. C’erano gli iscritti: Mauro Artuso, Giampietro Barzi, Bruno Bessegato, Giovanni Bortolin, Stefano Bracco, Livio Campigotto, Attilio Caner, Giovanni Cappelletto, Carlo Castellani, Pierluigi Cattarin, Gianni Chin, Giancarlo Cocchetto, Luciano Pavan, Luciano II Pavan, Palmira D’Agostino, Giorgio Donaggio, Pietro Fioretti, Gianfranco Gaiotto, Gilberto Gasparini, Luigino Gionco, Mario Goppion, Michele Manzo, Federico, Fausto Michieletto, Bruno Montagner, Giandomenico Naibo, Marco Nuvolara, Ivano Pagnin, Moreno Pasqualin, Paolo Pavan, Aldo Perissinotto, Matteo Pillon, Italo Piovesan, Anselmo Scalco, Eugenio Tagliaro, Sergio Tiveron, Mauro Torresan, Giuliano Tumiotto, Franco Visentin, Giannino Zamprogno, Luca Zanata, Renzo Zorzi e il sottoscritto. C’erano i nostri molti sostenitori: le famiglie Goppion, Neri, Pinarello, Tumiotto, Volpato dell’omonima oreficeria, il Dott. Paolo Malatesta e le rappresentanze delle ditte Bicycle Line, Incisoria Trevigiana, Tecnomarca, Caseificio Bettiol da Roncade e don Tiziano parroco di Frescada. C’erano i cugini del pedale Giorgio Fanti e Orfeo Prevedel del G.C. Treviso; Borsoi Carlo Luigi della s.c. Pedale Opitergino, il rappresentante del G.S. Colle Jolly e l’amico Davide Tabarin dell’omonima ditta.  E c’erano pure le nostre fan, tra le quali, per citare le più ferventi, Bertilla, Giulietta, Liliana, Paola, Nadia, Rita, Tiziana, Valeria G. e Valeria V., unite ad amici e parenti.
E’ stato un bell’esempio di partecipazione corale degli iscritti. E’ parso, per di più, l’epilogo premiante di ciò che attestano i diagrammi statistici elaborati quest’anno da Leo, vale a dire un’alta percentuale di presenza dei soci nelle attività di calendario comprova di un grande interesse nei confronti delle proposte avanzate dal Consiglio Direttivo, evidentemente accorto nel pianificarle e gestirle sulla base delle aspettative degli iscritti medesimi.
Ma è stata anche l’occasione per ricordare le migliaia di chilometri macinati pedalando e le passioni vissute in seguito alle azioni straordinarie compiute. Gesta che hanno dato vita a momenti irripetibili dai quali abbiamo tratto ispirazione nel corso dell’anno per i nostri racconti.
Tuttavia, con oggi la s.c. San Lazzaro – GOPPION CAFFÈ è già proiettata nel futuro speranzoso che l’attende, nuovamente nel ruolo di fantastica protagonista. Sono visioni ottimistiche che, a dir la verità, convivranno ancora per qualche giorno con un pizzico di rimpianto al ricordo di ciò che lascia e che vorrebbe non finisse mai, un 2010 ricco di soddisfazioni in ambito sportivo.

Memorie di una stagione
Da appassionati quali siamo è sempre con vivo piacere che rievochiamo alcuni dei momenti più belli del 2010, su tutti le tappe alpine, eccole: il classico appuntamento di capodanno a Pianezze; il giro San Boldo – Valmorel – Nevegal; la salita alla malga Mariech sul Cesen; i difficoltosi passi Duran, Staulanza, Fedaia e Pordoi, affrontati in più di un’occasione; la scalata del Monte Grappa; il gran fondo Oderzo –  Falcade, momento sempre di grande allegria durante l’intermezzo serale; le tappe Porcellengo – Colle Santa Lucia – Falzarego e ritorno, con la strepitosa nottata in baita sul passo allietata dall’attore/comico Ivano Pagnin e dalle performance di Gianfranco Gaiotto e i suoi arachidi ispiratrici, tra l’altro, del detto nostrano dei momenti euforici: “fora i bagigi…butta bagigi…ancora bagigi”;  e la spensierata grigliata di Falcade di inizio agosto. Ma anche: la partecipazione al gran fondo Cassani, il successo ottenuto nel medio fondo sociale; l’impegno onorato nel gran fondo Pinarello e in altre manifestazioni ancorché di minore richiamo; il raduno nazionale di Vasto; il gran fondo del Prosecco; le serate conviviali al ristorante e in pizzeria con la band di “Piero e Luciano”. Poi il grande evento del quale riviviamo tutt’oggi momenti spassosi: “Il raid della Campania”. Ricordiamo Capri, la Reggia di Caserta, i percorsi in bicicletta sulla costiera amalfitana, Monte Vergine e Monte Terminio. Ma in modo speciale abbiamo presente e salutiamo i componenti del clan di nonno Domenico e Carmine FEDERICO da Montoro Inferiore (SA), ai quali vanno ancora la nostra riconoscenza e la nostra stima per la loro sincera e squisita accoglienza. Infine, il gran fondo Venezia – Trieste, già definito in passato “una pedalata chiacchierando lunga 163 chilometri”. Una competizione che ricorderemo non solo per il fascino delle due città conterranee e ciò che le unisce, ma anche per lo stress del fine gara che, insolitamente quest’anno, si è fatto particolarmente sentire. Gara, ad ogni modo, conclusasi nella serata nel migliore dei modi, come da tradizione, presso il ristorante di Antonio a Grado (GO) con la cena di pesce generosamente offerta da Mario Goppion.
Ricordiamo altresì l’infortunio occorso a Giannino in luglio e quello di Giancarlo a stagione già conclusa, entrambi oggi effettivamente senza conseguenze.  

Il Campione sociale 2010
Il calendario agonistico di quest’anno era piuttosto esigente ma, al tempo stesso, anche molto affascinante e sicuramente parecchio più onorevole per quanti lo hanno completato. Così, proponiamo al ruolo di “Onorevoli” coloro i quali, a pari merito, hanno vinto il titolo di  “Campione sociale 2010”, ossia: Alfio Marini (che bissa il successo ottenuto nel 2009) e Sergio Tiveron. E’ una vittoria che si ritiene sofferta e meritata per entrambi, conquistata domenica dopo domenica in competizioni prolungatesi in 37 settimane e ben oltre 3400 km. Abbiamo visto gareggiare i due protagonisti praticamente alla pari sin dall’inizio, a dispetto degli scongiuri reciproci palesemente denunciati nei momenti di avvicinamento alla meta e di qualche coerente scherzoso tentativo di rettifica della classifica sul finale che, intenzionalmente, ha prodotto solo iniziale smarrimento tra i concorrenti e grandi risate tra gli spettatori. La consegna dei trofei ad Alfio e Sergio è avvenuta nel corso della kermesse di ieri con la dovuta gloria.

I ringraziamenti speciali
Sono sempre molti i comportamenti meritori dei soci che il Consiglio Direttivo riconosce e premia. La redazione del Notiziario si unisce al Consiglio con la volontà di raccoglierli a futura memoria e rafforzare i sentimenti che li hanno motivati.
Ebbene, quest’anno essi sono stati riconosciuti a:
– Elio Nascimben per la disponibilità e la generosità dimostrate a vantaggio delle attività sociali. Ma, poiché sappiamo quanto Elio sia forte in sella (oltre che come arrotino di fiducia dei trevigiani e fornitore di lame d’acciaio impareggiabili nell’omonima bottega di Sant’Antonino) e quanto ci tenga a dimostrarlo, l’augurio più bello che gli rivolgiamo è che possa riprendersi al più presto dagli acciacchi per tornare a misurarsi con noi in bicicletta.
– Gianfranco Gaiotto per la promozione di lodevoli iniziative goliardiche/sportive svolte a margine delle competizioni ufficiali, nonché per l’impegno onorato con dedizione nella raccolta di immagini sapientemente elaborate in supporti informatici a vantaggio del ricordo ai posteri, così da assumere palesemente il ruolo di “fotografo ufficiale della s.c. San Lazzaro GOPPION CAFFÈ”.
– Giovanni Bortolin che quest’anno ha spento la sua 76esima candelina, per la semplice ma costante partecipazione nelle attività ciclistiche in calendario, a dispetto dell’età. Condotta ritenuta un vero esempio di legame longevo e indissolubile. Ad esso si uniscono anche le nostre più festose congratulazioni!
– Piero Barzi e Luciano Pavan, i nostri due musicanti, per aver incrementato il buonumore del gruppo con sublimi note frutto di oltre 134anni di esperienza canora (quasi un record! Diciamolo pure…quasi come la somma della loro età!).
– Leo Caliano per la sapiente organizzazione messa in campo nel “Raid della Campania”.
Naturalmente i ringraziamenti particolari sono stati rivolti indistintamente anche ai nostri già citati sostenitori. Ma è doveroso menzionare l’affetto nei confronti della s.c. San Lazzaro dell’appassionato ciclista Mario Goppion e, ovviamente, dell’omonima società del Caffè che rappresenta, da oltre trent’anni al nostro fianco. Avremo di certo anche per la prossima annata, quindi, la garbata compagnia di Mario in bicicletta e ne saremo oltremodo onorati.
Rivolgiamo ora un ringraziamento speciale a gente speciale. Sì, perché è un piacere riconoscere gratitudine a coloro i quali in silenzio e senza contropartita, se non per soddisfazione di amor proprio, si impegnano meritevolmente a nostro favore. Le persone speciali sono certamente quelle del Consiglio Direttivo, rappresentate in primis dal Presidente Raffaello Longo. Quando affermiamo in titolo che la società “San Lazzaro – Goppion Caffè” non dimostra l’età che ha, riferendoci alla sua apparente giovinezza e, chiaramente, a quelle che sono le peculiarità di uno dei periodi di crescita più affascinanti della vita, la ragione c’è. Infatti, la sua attuale vitalità, avulsa dai mali dell’anzianità e dalle tentazioni abitudinarie, è figlia di caratteristiche che hanno molto in comune con l’intraprendenza giovanile come dinamismo, innovazione e motivazione; qualità sicuramente riconoscibili nella San Lazzaro – Goppion Caffè. E’ un dato di fatto che assume maggiore valore se lo confrontiamo con l’età media dei suoi aderenti. Eccoci, quindi, profittare dell’occasione per ringraziare pubblicamente il Presidente Raffaello Longo (già premiato nel corso della festa) e i membri del Consiglio Direttivo 2010 per la loro notevole e stimata opera. 

Conclusioni
Ricordiamo infine, anche il momento particolare dell’amico Gianfranco Zanesco che sappiamo essere persona ricca di fede e di forza d’animo per superare alla grande i problemi di salute piovuti in maniera inattesa nel corso del 2010.
Insomma, è stata davvero una gran bella domenica resa tale da una gran bella festa conclusiva che riflette stati d’animo sereni consci d’aver vissuto un 2010 sportivamente grandioso.
Alla fine, non rimangono che i saluti e l’augurio più sincero per un arrivederci reciproco, in piena salute, nel 2011 pronti – come sempre – per una nuova esaltante sfida.
Luigino Vaccher

 

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