RITMI D’ESTATE

NOTIZIARIO APERIODICO
PER I SOCI DELLA S.C. SAN LAZZARO GOPPION CAFFE’
Redatto in proprio e non in vendita
Anno 2010 – Numero 5
Direzione e redazione: via Bottacin, 11 – 31100 Treviso tel. 3313647267

Treviso, 2 settembre 2010

Vaccher L.
Luigino Vaccher autore dell’articolo

Sarà che a luglio ha fatto un caldo boia, sarà che gli impegni societari sono sempre più attraenti, sarà che aumenta lo stimolo a fare sempre meglio, sta di fatto che alla Società Ciclistica San Lazzaro – Goppion, l’attività d‘estate è davvero superlativa, tanto che, mi viene da pensare di ricollocare le vacanze estive dell’anno prossimo in un altro periodo per non perdermi la gioia di andare su e giù per colli con gli amici.
Chiamiamoli pure colli per esigenza di redazione ma, in realtà, sono mete di notevole interesse, basti  pensare al passo Duran, alla Forcella Staulanza, al Fedaia, al Falzarego delle nostre Dolomiti e al contesto in cui vengono scalati.
L’entusiasmo che i partecipanti trasmettono in tali attività  è davvero moltissimo, tanto da assumere un ritmo a dir poco sorprendente. Nulla è lasciato al caso. Anche di fronte agli imprevisti c’è sempre quel po’ di improvvisazione capace di riportare il programma nei giusti connotati.  Bene, ecco dunque, le tappe nel dettaglio.
Domenica 25 luglio: si parte da Sospirolo (BL), si percorre la valle del Mis, si tocca Agordo  si scala passo Duran, la Sella Staulanza e si unisce l’anello del percorso transitando per Caprile, Alleghe, ancora Agordo e Sospirolo, per un totale di 126 chilometri
Domenica 1 agosto: è la classica ed affermata Treviso – Falcade della San Lazzaro – Goppion; la distanza percorsa è di 130 chilometri circa: un connubio perfetto tra lo sforzo fisico per il raggiungimento del traguardo e una gran grigliata realizzata a compimento di una lieta domenica, con la partecipazione di familiari ed amici.
Domenica 8 agosto: si parte da Alleghe con direzione Caprile, si percorrono i Serai di Sottoguda, si passa Malga Ciapela, si sale per il difficoltoso passo Fedaia, si scende a Canazei e si scala il non meno gravoso passo Pordoi. Si scende ad Arabba e attraverso Livinallongo, Andraz e Caprile si ritorna ad Alleghe per un totale di 140 chilometri circa. Purtroppo devo ricordare l’incidente a Giannino. A lui vanno i nostri più cari pensieri e migliori auguri di pronta guarigione.
Domenica 22, anzi sabato 21 e domenica 22, un intero weekend per raggiungere in bici da Porcellengo (casa del nostro amico e compagno d’avventura Gianfranco), passo Falzarego, via Agordo Selva di Cadore  e Colle Santa Lucia, dormire in un rifugio alpino la notte e rientrare in Porcellengo via Cortina,  Longarone, sella Fadalto, Vittorio Veneto e Castrette. 291 chilometri che non danno respiro e che pretendono una forma fisica buona. Si è in nove, c’è il Preside per l’assistenza tecnica e morale, c’è Gianfranco colui che ha organizzato e messo del suo per la buona riuscita dell’avvenimento, c’è Elio che per lo stesso motivo oltre al suo ha messo anche quello degli altri, c’è Leo il grande uomo capace di zampate finali in salita che sanno dell’incredibile, c’è don Paolo l’insostituibile amministratore del condominio che quando porta con se il marsupio e il blocco notes non ammette ritardi, c’è Paolo secondo un buongustaio che ama andare in bici, c’è Mauro che va in bici più forte degli altri, c’è Ivano l’istrione della compagnia, ci sono Luciano e Piero che tanto ci allietano al suono di chitarra e fisarmonica, c’è Anselmo che trasmette e pretende il rispetto delle tradizioni e della cultura alpina e c’è il sottoscritto divertito di tanto assortimento nel gruppo. Dimenticavo, ci sono anche alcune consorti, Valeria, Liliana, Giuliana che contribuiscono a mantenere un clima di allegria deliziando con pietanze squisite. Bene,  immaginatelo da soli attraverso le sintetiche e divertenti curiosità descritte, quanto può essere stato spiritoso il tempo trascorso in baita. Dovrei scrivere un romanzo per quanti sono gli aneddoti spassosi e buffi vissuti ma sarà per un’altra volta, tempo permettendo; per il momento limitiamoci a tramandali a voce.
Per ultimo da sabato 28 agosto a giovedì 2 settembre si è partecipato al raid della Campania, avvenimento che per la sua rilevanza e qualità degli accadimenti richiede l’apertura di un capitolo nuovo.

IL RAID DELLA CAMPANIA TARGATO “LEO”

Oggi 2 settembre 2010 si è concluso il raid della Campania, cinque giorni meravigliosi in ottima compagnia. Anche questa volta, la bicicletta è stata nostra compagna fedele e motivo per una esperienza affascinante e straordinaria sotto tutti i punti di vista, sportivo, culturale e sociale, relativamente all’umanità espressa dal gruppo della San Lazzaro Goppion e a quanti, a vario titolo, ci sono stati vicini e hanno consentito l’ottima riuscita del raid. In particolare la gentilissima famiglia di Nonno Domenico, così squisitamente ospitale e generosa.
I magnifici protagonisti di questa avventura sono stati: Piero, Renzo T. e Rita, Elio e Paola,  Renzo Z., Anselmo e Loriana, Claudio e Paola, Luciano e Liliana, Gianfranco e Valeria, Paolo P. e Giulietta, Graziella, Franco e Valeria, Coki e Tiziana, Claudio e Nerina e il sottoscritto. Ovviamente, c’era tra noi anche il regista assoluto della spedizione, l’anima del gruppo, colui il quale questo raid l’ha proposto, pianificato, organizzato e diretto con una straordinaria maestria: LEO.
Siamo partiti da casa Elio in San Trovato (TV), intorno alle ore 7,00 del 28 agosto, a bordo di confortevoli mezzi gommati per giungere dopo dieci ore di viaggio in Fisciano (SA), luogo di destinazione. Qui, abbiamo alloggiato all’hotel Santa Caterina trovando davvero accogliente e confortevole la sistemazione. Ricordo cene prelibate con cibi locali semplici ma squisiti e genuini, serate all’insegna del gioco delle carte e di buona musica alle note di chitarra e fisarmonica di Luciano e Piero.

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In spiaggia a Positano

Il primo giorno, mentre i familiari raggiungevano via mare Positano, noi ciclisti abbiamo pedalato lungo la Costiera Amalfitana fino a raggiungere la stessa Positano e in secondo momento Ravello, per un totale di oltre 100 km con difficoltà media. Luoghi fantastici che sembrano incontaminati e che rendono immediatamente l’idea della bellezza: un’insieme di mare azzurro intenso, piccole spiagge, scogli, alte scogliere, montagne verdi e rigogliose interrotte da piccoli paesini arroccati su di esse; cose che hanno un fascino unico.
Il secondo giorno ci siamo spostati sul Monte Terminio, percorrendo peraltro 30 km circa di salita con normale difficoltà e raggiungendo un’altitudine di circa 1200 metri.  Quello che ha colpito in questa seconda tappa sono gli estesi e ben curati boschi di castagneti presenti ovunque, che costituiscono mi dicono una risorsa importante nell’economia dei luoghi.
I nostri familiari invece, hanno visitato la famosa Reggia di Caserta la cui importanza storico artistico culturale e nota a tutti. Purtroppo, a noi ciclisti questo non è stato concesso. In compenso però, ci siamo rifatti gustando al termine delle fatiche una deliziosa spaghettata ai porcini a Montoro Inferiore presso la casa di Carmine, figlio di Nonno Domenico nonché nipote di Leo, anch’egli appassionato ciclista e nostro fedele accompagnatore nei vari spostamenti in bicicletta.  Un’occasione di divertimento unica e irripetibile per come è andata.

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I faraglioni di Capri

Il terzo giorno niente bicicletta ma gita a Capri, da veri signori. Che sogno!! Saliti in traghetto a Salerno siamo sbarcati a Marina Grande e, quindi, con vari modi abbiamo raggiunto il centro abitato di Capri. Vie incantevoli, viste mozzafiato, attività artigianali esclusive, negozi d’alta moda, giardini fioriti, tutto fa sembrare davvero un sogno.
L’ultimo giorno si fa tappa in bicicletta a Monte Vergine. Siamo partiti da Piano, località nei pressi di Fisciano, accompagnati oltre che da Carmine anche da Mario, Presidente della società ciclistica del luogo denominata “Las Vegas” e da diversi dei suoi membri. Abbiamo affrontato molti saliscendi fino ai piedi della salita vera e propria lunga 18 km circa per raggiungere una altitudine superiore ai 1000 metri. A Monte Vergine siamo stati raggiunti dai familiari per una breve visita al Santuario ivi presente, foto di gruppo e rientro in Fisciano a gran velocità, sempre in bicicletta. Nel pomeriggio abbiamo effettuato una breve visita a Ravello, altro luogo incantevole in quota sulla Costiera Amalfitana.

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spaghettata

La giornata si è conclusa meravigliosamente a casa di Nonno Domenico e del nostro  insostituibile compagno di viaggio Carmine, per una “pizzata” in allegria e che allegria!. Musica dal vivo di Piero e Luciano, balli, canti, karaoke, per festeggiare nel migliore dei modi questi 5 giorni e, così, gemellare simbolicamente gente da luoghi diversi accomunata da  laboriosità, generosità, affabilità e semplicità di sentimenti.
Concludo qui. Mi rendo conto che queste poche righe possono essere interpretate non sufficientemente esaustive, ma la vivacità e l’intensità dei fatti vissuti, la passionalità delle genti incontrate e la bellezza dei luoghi rendono difficile una ricostruzione particolareggiata di questa meravigliosa avventura. Perciò, chiedo venia fin d’ora.  E’ stata senza dubbio una esperienza affascinante, straordinaria e sicuramente da ripetere per la prossima estate.
Ringraziamo, infine, quanti hanno permesso la realizzazione di tale raid, in particolare Leo, per quanto reso possibile, Coki e Elio per l’interessamento ai mezzi, don Paolo per l’impegno contabile, tutti i protagonisti per la manifestata simpatia e la società ciclistica Goppion – San Lazzaro per il sostegno concesso.

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ceramiche artistiche a Ravello

Luigino Vaccher

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