Sono stato invitato dal presidente del Comitato Provinciale FCI di Treviso, Ivano Corbanese, a mettere nero su bianco delle proposte per rimuovere le incomprensioni riscontrate con l’ìarrivo delle nuove norme sul tesseramento dei cicloturisti (ciclosportivi).
Le proposte di modifica che intendo presentare sono il frutto di 40 anni di cicloturismo sul campo, dallo scambio delle idee intercorso con le Società in questo periodo, dalla lettura dei testi di Federciclismo proposti dall’organo ufficiale.
Ho seguito con attenzione e partecipazione questa vicenda e non ho intenzione di abbandonarla, ma lo sconforto per la pochezza dei nuovi contenuti avversi al Ciclotursmo mi pesa e per questo Vi chiedo di sostenermi con coraggio e partecipazione.
Allora Vi sottopongo il documento che ho predisposto e che invierò a Corbanese, che lo appoggerà poi al presidente federale.
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Qualcosa che non va’
Quasi le 9, è l’ora.
Il ritrovo è al solito posto.
Quanti saremo?
Non ha molta importanza, quello che conta è la qualità.
Si, la qualità delle persone, le caratteristiche che le identificano, gli aspetti che ci fanno sentire simili.
Per questo mi piace uscire il venerdì sera, a volte sfidando le ire famigliari, per raggiungere la sede della nostra società sportiva. Parlare di corse, di salite, progettare percorsi, verificare itinerari, discutere di prestazioni sportive personali o dei campioni dello sport, ………… ma anche per vedere e chiedere come stai? Come vanno le cose?E’ la parentesi che chiude la mia settimana lavorativa, finita magari da pochi minuti. Lo stop alla frenesia dei tempi attuali.
Certo non si può dimenticare che in ogni ambiente si trascinano anche degli aspetti negativi comuni al nostro paese (il chiacchierio, la maldicenza, il sospetto, etc., che dalla famiglia alla politica e agli affari sono presenti con gradi diversi di intensità), dovuti alla diversità del sentire e del fare personale. Tuttavia colgo che il pensiero dominante di questo gruppo è quello di divertirsi, di “ricreare” una briciola di paradiso in terra per aumentare il piacere di vivere il proprio tempo.
Quindi credo sia giusto non dimenticare che l’amicizia e la voglia di divertirsi debbano prevalere sempre e che, se c’è qualcosa che non và, debba essere superato di slancio perché, per quanto possa essere importante, non può essere così importante da rinunciare alla nostra felicità.
Francesco Pavan
Poesia del Cicloamatore
Il cicloamatore è un tipo strano
passano gli anni e va sempre più lontano
passano gli anni e le forze sono corte
ma lui crede di andare sempre più forte.
Sentendo talor scemar la possanza
pensa che è colpa dell’età che avanza
ma ogni dubbio siffatto cancella
appena può rimontar sulla sella.
Se poi vede che la forza gli manca
si che in salita si sforza ed arranca
ancor prima che tu glielo dici
va a cambiar la sua bici.
Si fa montare un altro modello
quello più leggero e di aspetto più bello:
è una bici che dura una vita
va bene in pianura e più in salita.
Così il nostro eroe torna a sognare
che è ancor giovane per pedalare,
che andar in bici è cosa deliziosa
perchè ci si sente una Maglia Rosa !!!