Il brevettato si racconta

E proseguono i racconti dei nostri soci che ci fanno conoscere le avventure e le sfide che hanno deciso di lanciare al covid19 ma soprattutto a se stessi nel corso del 2020. E un elogio del cicloturismo nel suo spirito più autentico. Scoprire, gioire, finire…., queste sembrano essere le regole d’oro per un ciclismo a misura di uomo e non di superman. Qui di seguito il racconto di Luciano1 che assieme a Nicoletta ha conquistato il brevetto “Aquila” delle Prealpi Trevigiane. Luciano e Nicoletta infatti hanno conquistato tutte e 10 le vette previste dal programma della manifestazione, quindi un grandissimo applauso ai nostri due scalatori, che ci fanno venire la voglia di imitarli il prossimo anno.

Ecco il racconto di Luciano1:

La bicicletta è il mezzo migliore che conosco per sfuggire un poco dalla quotidianità, per addolcire le idee.

Il coronavirus ha cambiato i connotati alla nostra vita, ha dilatato il tempo, ha congelato gli spazi, aumentato le distanze, capovolto ciò che pensavamo fosse ovvio e consueto, e mai come dal lockdown avremmo avuto bisogno di una bicicletta per addolcirci le idee.
Invece le ruote sono rimaste ferme, al massimo si muovevano non muovendosi, giravano su rulli che lasciavano immobile il paesaggio, annullando ciò che il pedalare ha di più bello: lo scorrere di ogni cosa.
Della strada, dei panorami, del vento, dei pensieri.
È tutto molto strano, eravamo e siamo in una situazione alla quale non eravamo preparati, perché è impossibile essere preparati di fronte a una pandemia del genere. E in questa impreparazione ci viene difficile trovare dei punti d’appiglio per valutare appieno cosa ci sta succedendo attorno.
Una sospensione della normalità che ha fatto soffrire chi la bici l’ha scelta come riempitivo di momenti rubati a famiglia, lavoro e riposo.
Una vita ritirata che da scelta è diventata una necessità. I limiti comunali sono diventati muri, la libertà di muoversi si è ristretta, prosciugata per esigenza e per evidenza.
Restavano i rulli, i pedali che vorticavano mentre le ruote rimanevano ferme. L’allenamento in casa poteva essere una soluzione di ripiego, ma non poteva bastare. Tutta l’attività della S.C. San Lazzaro Goppion Caffè veniva sospesa in attesa di tempi migliori. Serviva allora prendere una decisione.
Fu così, in attesa che venisse sospeso il lockdown, che mi documentai sulla seconda edizione del Brevetto delle Prealpi Trevigiane – 2020 organizzato dal G.C. Aquile – Fontane. Bella anche l’iniziativa del Gruppo Ciclistico che ha devoluto più della metà del prezzo del taccuino all’A.I.L. Associazione Italiana contro le leucemie.
Alle dieci salite in programma, rispetto alla prima edizione, si sono aggiunte quelle del Monte Tomba da Pederobba e del Monte Grappa dal versante di Semonzo.
Con dieci salite ottieni il Brevetto “Aquila” e con sei quello del “Falco”.
Per questa mia avventura ho tralasciato un po’ il mio lavoro. Purtroppo, mi alleno quando posso, o meglio, pedalo quando posso, come mi pare, senza contare km, minuti, ore, battiti e calorie. Cerco di avere costanza, ma mi sento lontano dall’essere preparato come tanti ciclisti della mia squadra di appartenenza.
Con il solo e poco allenamento sui rulli e con l’apertura alle uscite extra-comunali (maggio 2020), iniziavo l’avventura. Il mio primo pensiero era di traguardare il minimo obbiettivo, ottenere insomma il Brevetto “Falco”. Salite alla mia portata e senza l’assillo di arrivare in cima in stile S.C. San Lazzaro con il motto “via via ndemo ndemo”!…. Scelta di corsa mai condivisa e con fatica riuscirò a digerire nel prosieguo. della mia permanenza nella S.Lazzaro.
Una volta ottenuto il Brevetto “Falco” decisi di continuare. L’appetito vien mangiando, pur consapevole delle difficoltà che andavo ad incontrare. Ogni salita ha avuto il suo fascino, in particolar modo quelle che non mi sono mai azzardato a fare. Una scommessa con me stesso e contro il pensiero di non farcela. Non mi sono mai abbattuto alle prime difficoltà e le ho sempre affrontate con lo spirito che “in cima ci sarei arrivato”.
​Alla fine grande soddisfazione. Queste le salite in ordine di scalata:
1 – MILIES
2 – MONTE TOMBA da Pederobba
3 – SAN BOLDO da Tovena
4 – MADEAN
5 – PRADERADEGO da Valmareno
6 – PIAN DELE FEMENE
7 – MONTE GRAPPA da Semonzo
8 – MARIECH
9 – FORCELLA ZOPPEI – Col Visentin
10- MONTE PIZZOC da Villa di Villa (affascinante)
Cosa mi rimane di questa esperienza? Ho coronato un sogno. Senza dubbio un altro modo di correre assaporando panorami, paesaggi, profumi e silenzi. Dentro di me porterò il ricordo di un altro ciclismo amatoriale, dove la tranquillità e serenità hanno preso il posto di un ciclismo esasperato dove bisogna fare tutto subito e in fretta. Questo ciclismo non fa per me.
In attesa della meritata pensione (I semestre 2021)…..monti ASPETTATEMI!
Ciao a tutti.
Il Brevettato
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