2020 un anno da dimenticare o da ricordare ?

E’ tempo di bilanci per questo 2020 che ci ricorderemo negli anni a venire. E i bilanci li vogliamo fare anche alla San Lazzaro Goppion. Covid19, Mascherine, LockDown, Dpcm, terapie intensive, rianimazione, queste sono le parole che piu di altre ci hanno fatto compagnia descrivendo un disastro sanitario, economico e sociale.
Con queste premesse la domanda contenuta nel titolo sembra  provocatoria e con una risposta apparentemente  fin troppo scontata….
Un anno da dimenticare.
Perché il COVID-19 ha cancellato tutte le attività sociali in calendario. Ha cancellato, di conseguenza,  anche l’iniezione di adrenalina che  anima i ciclisti amatoriali la domenica mattina quando la sveglia suona alle 6 e ti ricorda l’appuntamento irrinunciabile con i compagni di squadra. Ha cancellato la vita sociale impedendo il classico appuntamento del venerdì sera in sede per scambiare idee e opinioni di ciclismo ma anche di vita personale.
Ma come sempre succede a chi ama il nostro sport… le difficoltà moltiplicano le energie  e la voglia di reagire.
E infatti una sera squilla il telefono…è Giancarlo…parliamo di tante cose ma anche ovviamente di ciclismo. In gioventù Giancarlo ha corso ad ottimi livelli agonistici, avendo come avversari i vari Moser, Battaglin, Beccia . Ad un certo punto mi dice: alla mia età vorrei provare per l’ultima volta a scalare lo Stelvio…e io dico… caspita.. una sfida da sogno…la Cima Coppi d’italia. “Vengo a farti compagnia Giancarlo.  Ma sarebbe bello condividere l’avventura con chi ci sta. E cosi,con il sogno di raggiungere i 2.760 metri del passo ci siamo ritrovati in 9 ciclisti e 5 mogli-fidanzate-compagne. Avevo chiamato anche Claudio ma mi ha detto no…anche lui aveva un sogno da realizzare (le sue ruote erano arrivate sullo Stelvio due anni fa)…Le Alpi francesi e i passi alpini che hanno creato il mito del tour de France. Claudio non si è fermato in Francia e ha organizzato la scalata a Piancavallo. Poi non contento ha conquistato Feltre e croce d’Aune e infine la ciliegina sulla torta il terribile Zoncolan e il Manghen, in compagnia di sei soci. Io invece in preparazione della sfida impossibile allo Stelvio ho fatto,  il Sella Ronda in solitaria e poi il monte Grappa in compagnia di Ruggero e Roberto. Sergio si è concentrato sul circuito Sella Ronda con alcune varianti tanto che a volte ha fatto 3 passi alpini, altre addirittura 5  Anche Gianfry si è dato da fare per conservare una tradizione pluriennale e così in compagnia di 9 soci, ha organizzato il giro in giornata a Zortea e lago di Calaita. Altra novità del 2020, Luciano1, in compagnia di 7 soci ha conquistato il brevetto delle prealpi trevigiane. E poi 4 soci hanno partecipato alla prosecco cycling. Alla fine di questo lunghissimo e per certi versi incredibile elenco rileggo il titolo e non ho molti dubbi…il 2020 non è un anno da dimenticare ma assolutamente da ricordare perché la passione per la bici da corsa ha vinto la sua battaglia contro il nemico invisibile. E infatti credo saranno indimenticabili (e tutti dovremo impegnarci per farle rimanere solo un ricordo) le domeniche chiusi in casa e le prime uscite autorizzate nel territorio comunale con la mascherina. E piano- piano la paura ha lasciato spazio alla voglia di correre, nel rispetto delle regole. Ottima scelta (oltre che scelta obbligata da DPCM e ordinanze) che consegnerà agli annali della S. Lazzaro Goppion un 2020 con 356.000 km percorsi dai soci, con una media di 5.150 km a ciclista. Più in dettaglio 10 soci hanno percorso più di 10.000 km ( due soci Leo e Franco circa 15.000!!!!). 19 soci da 5 a 10.000 km e 40 soci fino a 5.000 km. Un risultato straordinario certificato dal nostro inflessibile Sergio “cavapunti”.
E straordinario perchè inaspettato considerata l’ingombrante presenza del coronavirus.   A seguire i racconti del Passo Stelvio, delle Alpi Francesi di Claudio e dei Colli Euganei di Franco. 

 

 

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