TEMPO DI RANDONNE’E, CE LO RACCONTA FABIO. … E MCHELE LA PENSA IN ALTRO MODO

Ciao Sandro, purtroppo Domenica non sono riuscito a tenere il ritmo dei vostri alla rando di Portogruaro.    In effetti avevo già visto in occasione della MF  tra Piave e Livenza organizzata dal Pedale Opitergino che il ritmo dei Sanlazzerini è  fuori dalle mie possibilità.  In realtà ci siamo persi di vista dopo esserci salutati poco prima della partenza è non ci siamo più visti.    Ho dato una sbirciatina su Strava ai tempi, io ci ho messo circa 40 minuti in più per tornare al punto di partenza allora sono giunto alla conclusione che avrei, FORSE, potuto farcela anche io a patto di  rosicchiare tempo sulle fermate per controlli vari, ristori , caffè ecc. ecc.  ma avrei dovuto abbandonare quelli del mio gruppo e anche questo non sarebbe stato molto etico.    Lo avevo anticipato quando ho scambiato qualche chiacchiera con i vostri che non sarebbe stato un problema rallentare se le posizioni fossero state invertite come dire rallentare non è certo un problema ma andare più forte se le gambe non permettono è sicuramente un po più difficile.

Poco male ci saranno di sicuro altre occasioni , anche perché,  ho potuto constatare con gran piacere che anche nella vostra società si sta facendo largo un gruppetto di persone che è in qualche modo è stato contagiato da questo relativamente nuovo modo di vivere la bicicletta un po fuori dagli schemi senza però farsi contagiare dall’eccessivo spirito agonistico che non è proprio rappresentativo del movimento.   Frequentando già da qualche anno l’ambiente  sapevo che i numeri in termini di presenze e di manifestazioni di questo tipo sono in forte aumento ma sono rimasto anch’io stupito leggendo gli ultimi dati, tanto che te li riporto per conoscenza  (Fonte Audax Italia) :

Anno 2000, 8 manifestazioni 225 partecipanti.    (Ma dove vogliono andare questi)

Anno 2008, 52 manifestazioni 5500 partecipanti.  ( Non male)

Anno 2016, 190 manifestazioni oltre 14000 partecipanti.  (Oppsss. la faccenda si fa seria)

Certo non si può negare che se sempre più ciclisti, uomini e donne, giovani e meno giovani, si divertono frequentando queste manifestazioni e se sempre più società si cimentano per organizzarle i tempi sono maturi per dire che anche questo modo di praticare ciclismo si sta meritando i giusti riconoscimenti.
Non vorrei essere ripetitivo ma alla fine ritorna sempre buona la massima del mio amico vicentino per cui “basta che girano le ruote per divertirsi, non importa se girano forte o piano basta che girano”.
Un salutone a tutti in particolare a quelli che non ho più visto a Portogruaro.

Francesco, il re delle albe.

P.S. per rispondere alla domanda di Francesco:
“Dove andava Fabio con la luce frontale sul casco e la borsa sul manubrio?”
La luce c’è sempre sul casco perché può capitare  che ti fanno fare  qualche galleria non illuminata………..

La borsa per un 200 non è  indispensabile ma ho visto che i  miei amici ne hanno approfittato lo stesso , alla fine era piena di un po di tutto, oltre ovviamente alla batteria da 80 Amper per il motorino nascosto nel tubo verticale del telaio del Prince 😀😀😂😂😀😀

Fabio Feltrin

Feltrin Fabio

 

 

 

Miky Valerio con la Carla Pinarello alla GF del Centenario 2016

Michele Valerio la pensa così:

Randonneè di Portogruaro. H letto sul ns sito la relazione di Feltrin e vorrei brevemente commentare secondo il mio personale punto di vista.I ritmi dei san lazzerini sono personali e in funzione di quanto e dove si allenano e delle proprie caratteristiche fisiche. Detto ciò, ritengo che l’errore di fondo dei randonneè che come giustamente scrive Feltrin ha un suo spirito nativo non orientato alla competizione, alla velocità ma a tutt’altre cose che non mi dilungo nello spiegare. Quando sono nate queste manifestazioni lo spirito era sicuramente quello, poi vuoi per fare numero, per accontentare i granfondisti che vi partecipano per fare fondo e allenarsi la cosa è degenerata. cosa voglio dire con questo, che gli organizzatori come ha già fatto qualcuno stabiliscono diversi punti di controllo con apertura dei cancelli ad un determinato orario considerando una media molto bassa in modo da non stravolgere lo spirito della manifestazione per cui se qualcuno va a 40 KMh arriva al controllo e aspetta li mezz’ora così facendo è inutile andare forte. personalmente non amo questo genere di manifestazione che però ammetto ha un suo fascino però dovrebbe essere intesa da tutti con questo spirito. Concludo, comunque, con un bravi a tutti.

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