NON SOLO BICI – CIASPOLATA SUL MONTE GRAPPA

bru (1)Oggi 11 febbraio sveglia alle 6 ; dopo giorni di cattivo tempo è certo che sarà una giornata di sole pieno e non voglio perdermela.  Finalmente sul Monte Grappa è scesa la neve, così mi sono data appuntamento con degli amici in Valle San Liberale per una escursione con le ciaspole.
Alle 8.30 circa del mattino siamo tutti pronti a partire.
Ciaspole, catene,ramponi, the caldo e altro riempiono i ns. zaini.
Siamo sotto zero perchè si vede il fiato mentre parliamo e così per scaldarci camminiamo velocemente.

 

A quota 1.200 m. si incomincia a trovare la prima neve; non è ancora necessario ricorrere all’attrezzatura. Uno strano verso, poco lontano da me, attira la mia attenzione, è un camoscio che tossisce mentre  bruca l’erba. Non scappa vedendomi, qui sono abituati al passaggio dell’uomo e soprattutto qui non vengono cacciati. In Grappa ormai sono di casa, so dove posso vederli sia al mattino che alla sera, ho imparato anche che qui in Grappa stanno sempre in branco e quindi aguzzo la vista  per cercarli. E in un attimo li vedo; li conto, sono circa una quindicina tra adulti e giovani. Tre cuccioli si avvicinano a noi, sono bellissimi, il loro pelo è così soffice che mi verrebbe da accarezzarli, ma questo è impossibile.
Riprendo la salita; a Pian della Bala è tutto bianco, è ora di mettere le ciaspole; mi guardo in giro e vedo che ci sono pochissime tracce. Si decide di puntare verso forcella dei Lebi perchè la salita è più dolce anche se più lunga. In tempi normali è vero che è più facile ma ora…….

IMG_3989Dopo un centinaio di metri a malapena si intravvede il sentiero, la neve man mano che si sale diventa sempre più dura, è quasi una lastra; il sentiero sparisce,  è colpa del vento di ieri che ha uniformato il pendio della montagna. Le ciaspole faticano  a graffiare le neve dura, sto pensando di toglierle quando vedo Renato scivolare giù per il pendio. D’istinto trattengo il fiato illudendomi di poterlo fermare, ma lui continua a scivolare. Dopo una trentina di metri finalmente si blocca; “tutto a posto “ mi grida e così tiro un sospiro di sollievo. Ci ritroviamo a forcella dei Lebi grondanti di sudore per la fatica. Guardo verso la cima e penso che la salita è quasi completata , tra un po’ sarò sulla stradina che porta al Rifugio Bassano e le fatiche saranno finite.renato3_24635052929_o
Che illusione! La stradina non c’è più perchè anche qui il vento ha modellato il pendio; ci troviamo così a dover grattare con i grip delle ciaspole per formare degli scalini. Altra faticaccia, ma non c’è spazio per i lamenti, la montagna è anche questo.
Passo dopo passo la meta si avvicina, si vedono le prime gallerie, la neve si fa più soffice  e la stradina finalmente riprende forma. Ci fermiamo pochi  minuti per ammirare il paesaggio e fare qualche foto.
Prima di entrare in rifugio ci congratuliamo l’un l’altro; ora è tempo di gustarci una bella zuppa calda in allegria; il ritorno a valle non ci preoccupa più.

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Treviso, 13/02/2016

Brunella

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