Avviso da Pietro ai “grappisti”

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Pietro Vidotto

Ti passo anche un’informazione che eventualmente puoi girare ai nostri soci e riguarda la viabilità al Monte Grappa.

Ieri sono andato sul Monte Grappa via Strada delle Malghe salendo da Cavaso del Tomba.
Da tempo dove si trova la malga Miet c’è il cartello di divieto di passaggio al Monte Grappa per strada chiusa. Circa due settimane fa avevo chiesto ai gestori della Malga Miet se i ciclisti potevano passare e loro mi avevano detto si e che la strada era chiusa solo alle auto per via della caduta di alcuni massi.
Ieri appena superato Pian delle Mure poco prima delle gallerie ho trovato la strada chiusa con transenne e con tanto di cartello di ordinanza di chiusura e divieto di circolazione.
Sono passato lo stesso ma un tecnico mi ha avvisto che c’era il rischio di caduta sassi, che c’erano gli operai al lavoro e se per caso c’erano i vigili o i carabinieri erano guai. Mia ha detto “Io non ti ho visto, a tuo rischio e pericolo”. Dopo tutta quella fatica sono passato ugualmente.

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Passo Manghen dalla Valsugana di Pietro Vidotto

IMG_20160717_111206008Alla fine domenica ho scelto per il giro sociale al Manghen. L’alternativa era il giro Agordo, Falcade, P.si Valles – Rolle – Cereda, F.lla Aurina, Agordo, ma il solo pensiero di trovarmi in mezzo a quello che è ormai un “porcaio” di traffico e affollamento di quelle strade (finchè non si decidono a mettere il pedaggio sui Passi delle Dolomiti come del resto avviene sulle strade alpine dell’Austria si andrà sempre peggio).
Anche se quest’anno il Manghen lo avevo fatto già 2 volte ho deciso di fare un salto a trovare i “lupi del Passo”, facendo però una “leggera” modifica al tracciato che Leo aveva preparato al fine di rendere il profilo altimetrico più interessante. Come mi avevi chiesto ti allego alcune foto.
Il percorso è stato questo: Borgo Valsugana, P.so Manghen, Molina di Fiemme, Segonzano, Lasès, P.so Redebus, Pergine, Vignola, Vetriolo Terme, Panarotta, Levico Terme, Roncegno Terme, Borgo Valsugana. Totale 156 Km. dislivello +4.175 m. Partecipanti al giro: 1, cioè mì!
Sveglia “de bon ora” e alle 08,00 ero in piazza a Borgo Valsugana; rito del caffè con bicchiere di acqua minerale, due parole con un vecchietto che mi chiedeva che percorso facevo ed il suo augurio di buona giornata e prudenza.
Partenza ore 08,30, aria frizzante al punto giusto da stimolare subito la circolazione sanguinea alle gambe e dare carica. Del resto la salita al Manghen comincia dopo pochissimi km.
Il cielo limpido e terso da cartolina, temperatura perfetta, traffico accettabile rendono la salita incredibilmente piacevole. Ma arrivati in cima al Manghen la poesia finisce: ecco il “porcaio” di macchine e moto, passare il rifugio appena sotto il passo è un’avventura.
Via subito dalla parte brutta del Manghen cioè la discesa. La prima parte della discesa è ripida, con tornanti secchi, strada stretta, poi si entra nel bosco fitto dove la luce passa a malapena. La nota positiva è che il manto stradale è ottimo. Raggiungo 2 auto, non ci penso nemmeno a passarle perché le utilizzerò come mezzi apri corsa personali. Passata la parte impegnativa la strada si allarga a 2 corsie e finalmente Molina di Fiemme.
Giro a destra direzione Trento. Traffico scarso, asfalto perfetto, dolci saliscendi permettono di ammirare il profondo canyon che l’Avisio ha scavato nella valle e i boschi del Parco del M.te Corno. Passo diversi paesi, per strada non c’è nessuno, deserto. Arrivo all’accesso della Piramidi di Segonzano mi fermo al banchetto dei prodotti tipici per prendere l’acqua e bermi un ottimo succo a base di mele.
E’ stata una saggia decisione perché per strada non ci sono fontanelle e i bar sono chiusi.
In località Fornace 640 s.l.m. giro a sinistra, da lì si va per il P.so Redebus quota 1.445m. Salita lunga 15km, subito secca e dritta con punte al 12% per quasi il 1°km., poi tutto si tranquillizza con pendenze umane dal 4 al 6% sino alla bella Baselga di Pinè, la strada prosegue con pendenze dall’1 al 2% vicino a laghi di Serraia e Piazze (molto belli e turisticamente ben organizzati, sembra di essere in Austria).
Appena passato il lago di Piazze il cartello indica P.so Redebus a destra; da qui sino al passo la faccenda si fa tosta: 4 km. con pendenze dal 10 al 16% con pochissimi tornanti (maledetto l’ingegnere che ha disegnato la strada!).IMG_20160717_180052492_HDR(1)
Al passo c’è un’osteria con di quei dolci ai frutti di bosco e taglieri di speck e formaggio da favola. Una fetta di strudel me la concedo.
I 15 km. di discesa a Pergine sono semplicemente fantastici! Asfaltatura da pista di F1, curve perfettamente disegnate, tornanti ben indicati, strada larga, zero traffico. So che sono cose da lasciare solo ai professionisti, ma…. massima posizione aerodinamica seduto e giù disteso sul telaio della bici… quando mai capitano situazioni del genere. Arrivo a Pergine in un attimo, peccato fine del divertimento!

Appena passato Pergine si gira per Vignola. Si parte da 539 s.l.m. arrivo a Panarotta quota 1.782 m. lunghezza di 15 km., pendenza media 8% max. 10% dislivello 1.243m.
La temperatura perfetta, traffico quasi assente, aiutano a rendere questa salita meno pesante. Il cielo terso permette di ammirare le Dolomiti del Brenta e più in là ancora i ghiacciai dell’Ortles e Cevedale. La strada è pressoché deserta; protetta dal sole da un fitto bosco. Se non fosse per l’asfalto si direbbe di essere su un sentiero per MTB.
Cartello ultimo km, la “Flamme Rouge”! Arrivo al piazzale degli impianti a fune di Panarotta qui termina la strada e le salite di oggi.
Rapida la discesa a Levico terme, anche qui l’asfalto è perfetto ma rispetto alla discesa di Pergine questa è un po’ più tecnica, quindi attenzione.
Passare Levico terme richiede attenzione al traffico e ai pedoni.
Si riprende direzione Borgo Valsugana tutto a saliscendi comunque non impegnativo. Da Roncegno terme si vede ormai il castello e la chiesa di Borgo Valsugana, pochi km alla fine del giro.
Arrivo in piazza a Borgo Valsugana da dove è partita questa magnifica giornata ciclistica e per una mia sana usanza riservata solo alle gare di G.F. e ai giri veramente particolari il mio premio: una Weissen Bier da mezzo! E che diamine basta cose chimiche come sali, gel e barette energetiche, ci vuole anche qualcosa d sano e naturale!
E’ un giro che consiglio, fuori dalle zone usuali e ben note ed in fondo a 100km. da Treviso, tanta salita e zero “pianurazza” ma che non lo ritengo estremamente impegnativo e le lunghe discese  consentono di recuperare. Certo, un po’ allenati bisogna esserlo. Consiglio di farlo di sabato in modo da dedicare la domenica al riposo.

Ciao.

Pietro Vidotto

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