domenica 16 ottobre 2016

SOCIALE DI CHIUSURA:

VISITA all’OASI DELLE ANATRE sulla Treviso Mare OSPITI DI Raffaello Neri
(clicca e vedi l’oasi)

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L’oasi delle anatre con Lello

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Pasta e fasjoi dea Rita

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Le congratulazioni di Maurizio a Federico neo campione sociale 2016

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El preside e a pasta e fasjoi

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Claudio Moretti con il casco da campione del mondo.

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Paolo e Graziella

 FOTO ALL’OASI DELLE ANATRE

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CRONACHE DI CORSA – Adino sopravissuto all’Eroica

Ed eccomi qua…Sopravvissuto.Non tanto all’acqua, ai km. fatti, alla fatica e al sudore quanto alle forti emozioni provate in tutta questa “Eroica”.Gia’ due anni fa ho fatto questa esperienza ma, come tutti i partecipanti dicono, ogni volta e’ sempre diversa.

Sin dall’inizio le cose non si son messe bene per me. Del ns. gruppo – 12 ciclisti -sono il solo a fare il percorso dei 135 km ( che alla fine sono diventati 148 ).

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E’ buio pesto (h.05,45)

E’ buio pesto (h.05,45) e accodandomi (el soito ciucciarode) ad un plotoncino di ciclisti penso di arrivare alla partenza per la prima vidimazione.Ma quelli alla partenza c’erano già stati e così li ho seguiti per 6/7 km (tutti in salita) prima di accorgermi dell’errore. Percorso a ritroso e finalmente partenza valida (h.07,00).

Nei primi km fatti ancora al buio e sotto una pioggia sottile il silenzio e’ padrone. Si sente solo il rumore sordo dei cambi e qualche “sacramentone” per una catena andata giù.Inizio la prima vera salita del Brolio non tanto lunga ma impegnativa.
Tutta a tornanti con asfalto-cemento-sterrato tanto per non scontentare nessuno.
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Ai lati della strada cipressi “in duplice filar” di carducciana memoria dove alla base di ognuno un cero illuminava la via.

Ai lati della strada cipressi “in duplice filar” di carducciana memoria dove alla base di ognuno un cero illuminava la via.E’ netta l’impressione di essere alla processione del Venerdi Santo (in bicicletta).Dopodichè cominciano i saliscendi della terra senese per km e km; la maggior parte in sterrato dove non mancano gli strappi al 12/15/18% con altrettante non meno pericolose discese. Ed è qui che comincia il “rosario blasfemo” di numerosi concorrenti a causa di tubolari scoppiati,ruote, raggi e cambi rotti, forcelle spezzate. Il percorso comincia a trasformarsi in una “Caporetto”. Molti sono fermi  ai lati della strada per riparazioni improvvisate.

E arrivano finalmente i ristori.Equi è una gran festa, di sapori e di profumi e di chiacchere.Le amicizie,nuove o vecchie, cominciano o si rinsaldano proprio qui.
Davanti ad un bicchiere di chianti ed a una fetta di culatello o ad una scodella di ribollita calda senza elencare tutto il resto ben di Dio.
Lego con una comitiva di ciclisti australiani con cui completerò tutto il percorso assieme. Sono una decina e tutti vestono una maglia di color giallo fastidio.Li riconosco e li chiamo con il nome delle loro biciclette.Il più giovane ha 68 anni.
Davvero uno spasso a vederli in salita.Mi sembra di rivedere i nostri “vecchietti” frizzanti ( senza fare nomi i vari Livio, Italo, Anselmo e perchè no..Enrico) e mi piace pensare che sono lì davanti sempre a tirare il gruppo.

Dopo i 93 km, ultimo ristoro, arriva lo spauracchio di tutti:LE SANTE MARIE.

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Dopo i 93 km, ultimo ristoro
penso subito che il colle sia chiamato così perchè una volta in cima tre avemarie uno le deve dire per ringraziamento.Son 5 km di salita su sterrato, pendenza non so perchè impegnato a farmela a piedi.Naturalmente, come dice sempre il mio capitano (Cochi per voi – Ceo Pesseto per me) i fenomeni ci sono dappertutto ed anche qui sono numerosi. Cito l’esempio del gregario colombiano (non so il nome) di Quintana che procede ad una velocità tripla rispetto alla marcia del gregge.
Superato anche questo ostacolo, con gli amici australiani e con un nuovo gruppo misto(uomini e donne) belga (con questi comunicazione più fluida) ci avviamo a completare il percorso rimasto.
E finalmente vedo lo striscione del traguardo (h.17,45).

Per me dopo 11 ore di sella e di dolore nella zona direttamente a contatto con questa sembra l’ARC DU TRIOMPHE del Tour.Negli ultimi 100 metri, passando in mezzo alla gente che applaude con ammirazione ogni partecipante, ho ringraziato prima di tutto chi dall’alto mi ha protetto. Poi un pensiero forte è andato ad una vecchia maglia di lana bianca a strisce azzurre ma soprattutto ad un consumato berretto da ciclista con il logo della ns società prestatomi per questo evento da un amico che purtroppo ci ha lasciato non più tardi di una settimana fa.

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Il berrettino di Stelio.
CONCLUSIONE
E’ consuetudine che alla fine di ogni prestazione sportiva si faccia un bilancio.A me rimane l’emozione dei preparativi-bicicletta,abbigliamento,condizione fisica-dei giorni antecedenti la “gara”;ho rimosso completamente i momenti della fatica e dello sforzo – dei “chi me lo ha fatto fare” e dei “che cosa ci faccio qui” ma soprattutto mi porto dentro la soddisfazione nel poter dire in ogni momento “c’ero anch’io”
GRAZIE
Adino
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“LA MIA PROSECCO CYCLING” di Federico Martini

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Federico
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Pietro

Voi penserete: “che ci fa un astemio alla Gran Fondo del Prosecco?” Beh, correndo in bicicletta il vino è opportuno non berlo e quindi chi è astemio almeno questa tentazione non ce l’ha!
Quando squillò la sveglia prima delle sei, a Mogliano già pioveva e la tentazione di stare a letto non fu indifferente. Ma poi mi son detto, sveglio per sveglio tanto vale partire e chissà che il Cielo me la mandi buona.
Una volta a Valdobbiadene, dove ancora la pioggia doveva farsi sentire,  mi son preoccupato subito, prima ancora di scender dall’auto, di rintracciare telefonicamente Michele che sarebbe dovuto esser nei paraggi, al fine di andare in griglia assieme anche se per i nostri numeri di pettorale, 682 il suo e 1795 il mio, avremmo dovuto partire in griglie differenti e ben distnti l’uno dall’altro. Il problema non si pose dato che vi erano già parecchi ciclisti posizionati e lui, per arrivare alla sua corretta posizione, avrebbe dovuto volare o passare sopra a centinaia di teste:  così restammo assieme. Di lì a qualche istante trovammo con piacere Pietro, bardato di tutto punto, col quale condividemmo le nostre impressioni sull’organizzazione e sulla giornata, azzardando pure qualche previsione metereologica.
Ancor prima di giungere sotto lo striscione della partenza iniziò a piovere, per fortuna non così intensamente come nell’edizione di tre anni fa, ma sempre acqua era. In fretta indossammo la mantellina anti-pioggia, e dopo pochi secondi ci trovammo già sopra i rilevatori di presenza e poi in piazza Marconi: così ebbe inizio la mia Proseccocycling 2016.
Con Michele mi accordai, sin dal primo strappo, che io l’avrei aspettato nelle salite e lui, per contro, avrebbe atteso me nelle discese che, data la pioggia, avevo intenzione di percorrere assolutamente con estrema prudenza. Fatto sta che prima di giungere sul culmine della salita di San Pietro di Barbozza, dove lo anticipai per poi togliermi l’antivento, lui mi passò via e nella discesa verso Combai e quindi a Miane e Follina, già ci perdemmo in quanto io, fedele alle mie intenzioni, affrontai la discesa con la dovuta cautela, Michele, più ferrato in quei tratti di strada, giunse a Miane diversi minuti prima e non potendo attendere più di tanto per non raffreddarsi, decise di ripartire contando che l’avrei raggiunto in salita. Stesso pensiero lo ebbi anch’io, ma così non fu e non ci ritrovammo più.

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Michele

Persa ogni speranza dopo essermi spolmonato alquanto nelle salite per tentare di raggiungerlo, mi accodai prima ad un gruppetto della Società di Sant’Anna, poi, dopo il ristoro di Zuel, ad un gruppo di piemontesi di Mondovì (CN) con i quali ho proseguito sino al traguardo, attendendoci a vicenda, chi in salita, chi in discesa, accompagnati dalla pioggia per circa metà dei 95,8 km totali.
E’ stata, tutto sommato, una bella giornata trascorsa in buona compagnia senza affannarci troppo lungo l’ impegnativo percorso, ma senza dubbio incantevole, nonostante non fosse una giornata radiosa, in particolare per chi lo attraversava per la prima volta.
I tre tratti cronometrati, tra cui il Muro di Ca’ del Poggio, son stati oggetto di una sfida leale dove il “paron de casa” ha lasciato campo libero agli ospiti che, devo dire, se la cavavano alquanto bene sebbene l’anagrafe non fosse a loro vantaggio: il meno giovane, Giovanni, aveva ben 70 anni [vedi foto allegata], ma era uno sportivo nato (maestro di sci, ex podista e quant’altro ancora): uno come il nostro Italo.
La corsa si è conclusa con gli applausi delle Miss al traguardo che ci hanno premiato con la medaglia e con un calice di Prosecco: questo sì che l’ho bevuto. Una stretta di mano ai tre compagni e alla compagna di viaggio con un arrivederci alla prossima, meglio se alla “La PINA” in luglio prossimo.

Federico

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L’arrivo di Fede con i suoi compagnbi di viaggio

Valdobbiadene, domenica 02 ottobre 2016.

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Classifica Sociale 2016

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SC SAN LAZZARO GOPPION CAFFE’ – Treviso
CLASSIFICA SOCIALE 2016
Situazione al 16 ottobre 2016
Pos. Cognome  Nome Punti
1 Martini Federico 42
2 Caner Attilio 41
Marini Alfio 41
Sartoretto Maurizio 41
Valerio Michele 41
6 Pasqualini Sergio 39
7 Pavan Luciano 38
8 Tiveron Sergio 37
9 Brunello Nicoletta 35
Longo Raffaello 35
11 Gionco Luigino 34
12 Marcuzzo Enrico 33
13 Dugo Roberto 31
Scalco Anselmo 31
Vidotto Pietro 31
16 Piovesan Italo 29
17 Bellino Vincenzo 28
Caliano Pantaleone 28
Cocchetto Giancarlo 28
Gasparini Gilberto 28
Marzari Brunella 28
Pavan Renato 28
23 Greguol Giancarlo 27
Michieletto Fausto 27
Naibo Giandomenico 27
Scala Ermes 27
Zamprogno Giannino 27
28 Cattarin Pierluigi 26
Pavan Luciano II° 26
30 Gaiotto Gianfranco 25
31 Lezzier Alfredo 23
32 Munarin Stelio 22
33 Bonesso Maurizio 21
Chin Marco 21
35 Meneghetti Zeno 17
Ponchia Giuseppe 17
37 Granzotto Tiberio 16
Scomparin Fabio 16
Tattoni Franco 16
40 Biasuzzi Paolo 15
Pieretto Franco 15
42 Campigotto Livio 14
Torresan Giovanni 14
Zorzi Renzo 14
45 Gatto Graziella 13
Perissinotto Aldo 13
47 Donato Antonio 12
Moretti Claudio 12
Pavan Francesco 12
50 Teano Adino 10
51 Girotto Stefano 8
52 Barbirato Enrico 7
Tiveron Claudio 7
54 Scalco Andrea 5
55 Pillon Matteo 4
56 Della Puppa Angelica 3
57 Chin Gianni 2
Goppion Mario 2
Marton Fabio 2
Prete Paolo 2
61 Bortoletto Franco 0
D’Agostino Palmira 0
Nasci Giampietro 0
Visentin Franco 0
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