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Nel 2017, più o meno in questo periodo, avevo scritto le mie impressioni e sensazioni vissute nel  primo anno da iscritto alla S.C.  San Lazzaro Goppion. Mi piace prendere spunto dalle cose scritte lo scorso anno per provare a capire, se e cosa, è cambiato nel corso del 2018. Parlavo del senso di appartenenza che più è  forte,  più fa crescere il desiderio di contribuire, per quanto possibile, al buon andamento della società sportiva. Ebbene, è accaduto l’impensabile. Durante l’assemblea del 14 dicembre scorso per il rinnovo del consiglio direttivo, sono stato eletto assieme ad altri 7 consiglieri uscenti e riconfermatissimi. Un avvenimento che indubbiamente mi da gioia ma anche responsabilità e qualche preoccupazione. Gioia perché, come dicevo lo scorso anno, il ciclismo amatoriale non è solo prestazione sportiva ma è anche o forse soprattutto spirito di squadra.  In altre parole è  piacere di condividere idee e progetti con i compagni di viaggio, che in questo caso sono il Presidente e i consiglieri. Responsabilità perché  dovrò mettere il mio mattoncino nella costruzione della S.C. San Lazzaro Goppion del futuro. Preoccupazione perché dovrò essere all’altezza di un compito per me completamente nuovo. Sfida  per niente facile visti i risultati eccellenti ottenuti negli ultimi due anni. A tal proposito ho estratto alcuni dati dal sito della F.C.I prima che il regolamento europeo G.D.P.R. ne oscurasse gran parte dei contenuti.  Mi sono poi avvalso anche, o soprattutto, del nostro archivio storico vivente, del nostro calcolatore centrale, del pignolissimo e precisissimo certificatore delle presenze domenicali, del custode di dati di dettaglio su tutti gli iscritti.  In altre parole, mi sono avvalso del nostro Sergio “cavapunti”, che ringrazio. Il raffronto 2017/2018 ci restituisce un quadro molto positivo. In miglioramento sono i dati relativi a: Numero soci ciclisti (da 68 a 78), percentuale iscritti nelle categorie M1-M4, cioè i più giovani (da 11% a 15%), numero uscite sociali (da 27 a 42), percentuale di donne iscritte sul totale (da 7% a 8%), kilometri percorsi in totale (da 368.000 a 390.000), kilometri percorsi mediamente (piu di 5.000) da ogni iscritto che ha almeno un punto nella classifica sociale, partecipazioni a medio e granfondo (da 12 a 16) , partecipazioni a randonée (da 7 a 9). E poi 11 soci hanno percorso piu di 10.000 km e ben 21 soci piu di 5.000 km. E poi ancora le continue sfide (anche notturne) al Montegrappa e la partecipazione all’Eroica in Toscana, e per finire non dimentichiamo la “new Entry” e cioè la bici Gravel. Questa serie di dati ci dice che la S.C. San Lazzaro Goppion gode di buona salute, è dinamicamente aperta alle novità ed e’ attraente per nuove iscrizioni. Quindi, è finito un biennio molto positivo e migliorare ancora non è facile ma è necessario provarci. Vorrei iniziare da un dato ricavato esaminando le statistiche di alcune società amatoriali particolarmente rappresentative e tra queste ho considerato anche la S.C. San Lazzaro Goppion. Sembra esserci una correlazione diretta tra l’aumento della percentuale di soci “giovani”, e l’aumento degli iscritti totali. E per continuare, dicevo, lo scorso anno, che non c’è nulla di agonistico nell’uscita della domenica mattina con i compagni di squadra e questo perché non c’è nulla da vincere. Vedo tuttavia che l’ebrezza della velocità e l’adrenalina dello scatto che crea il vuoto dietro di se, hanno sempre pieno diritto di cittadinanza tra di noi. In questi comportamenti non c’è nulla di strano visto che, come ama dire un nostro socio, la cosa che tanto ci piace si chiama bici….da corsa. Vedo, per contro, che, alcuni di noi, lottano tenacemente contro la sfortuna, combattendo contro limiti e vincoli suggeriti dai medici e dall’età che avanza. Rifletto su queste cose e mi vengono in mente un paio di concetti espressi da persone abituate a ragionare di sport: 1) Lo sport amatoriale, deve essere comunque in grado di produrre prestazioni sportive di alto livello. E allora non sarebbe male provare a pensare a strategie di squadra idonee a portare qualche nostra punta di diamante a ben figurare in qualche manifestazione di richiamo nazionale e internazionale. In altre parole è limitante combattere solo tra di noi per primeggiare nell’uscita sociale della domenica mattina. 2) lo sport amatoriale deve comunicare positivi valori sociali di aggregazione e di benessere fisico. E mi vengono in mente i ciclisti diabetici che abbiamo accompagnato la scorsa estate in una delle loro sfide. Io stesso, lo scorso anno, raccontavo la mia sfida (vinta) contro i limiti suggeriti dai medici ortopedici. Come dire che per trasmettere valori positivi non sono necessarie solo prestazioni agonistiche straordinarie ma sono altrettanto importanti anche sfide, vincenti, contro la carta di identità o la sfortuna. Ma allora solo sfide e prestazioni straordinarie ? No, certamente no. Lo sport amatoriale deve essere sempre inclusivo, sia verso l’alto consentendo, a chi vuole provarci, di misurarsi con i propri limiti, sia verso il basso per non emarginare chi per motivi soggettivi e oggettivi vuole pensare al ciclismo come momento socializzante alla scoperta di paesi e paesaggi. Questo è un argomento che stimola la sensibilità del nostro Presidente, che sentito sull’argomento, ritiene utile percorrere anche la strada di sinergie, organizzative e di intenti, con altre realtà del ciclismo amatoriale, con lo scopo di scambiare le esperienze migliori. In ambedue le ipotesi appena esplicitate (perseguire risultati di valenza agonistica e sociale) sembrerebbe vincente e appagante la visione di squadra poiché è sempre la squadra che costruisce il successo del singolo e invece non è mai vero il contrario. Come ho già scritto recentemente, infatti, prima di diventare socio della S.C. San Lazzaro Goppion non avrei mai immaginato di poter fare le cose che ho fatto in questi due anni. E questo è merito esclusivo della società e dei soci che mi hanno fatto respirare un’aria nuova piena di entusiasmo.  Concludo riprendendo un proverbio africano che così recita: Se vuoi andare veloce vai da solo ma se vuoi andare lontano vai in compagnia….

Paolo Schiavon