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Sergio Fuin

Sergio Fuin, classe 1953, ha vinto il Campionato Sociale 2018, con pieno merito davanti al pluricampione Attilio Caner.
Siamo seduti su una scomoda panca nell’ospitale oasi naturalistica di Lello Neri che da tempo ci ospita in occasione della chiusura della stagione ciclistica 2018 che ha incoronato Sergio campione sociale 2018.
Gli chiedo: “Come hai fatto ad essere così costantemente presente nel nostro impegnativo campionato, fin dal primo anno di appartenenza alla nostra Società?”
Mi risponde con sincerità: ”Sono entrato nella vostra Società ciclistica spinto dall’amico Mauro Artuso, ma non ho avuto difficoltà ad integrarmi perché siete un bel gruppo, affiatato e nel quale mi sono subito riconosciuto nei valori. Provengo dalla BIESSE di Mestre, ma loro sono agonisti accaniti e non riuscivo ad inserirmi, mi mancava il Vostro calore e affiatamento. Per quanto riguarda la conquista del campionato Sociale devo dire che inizialmente non ne sentivo l’importanza, poi ho scoperto che potevo farcela e riconoscevo il valore della conquista della maglia di campione sociale ed ho fatto di tutto per tener duro fino alla fine. Sono contento.”
Gli chiedo: “Come hai trovato il calendario sociale?”
Mi risponde “Molto ben fatto ed alla portata di tutti. La scelta di un percorso corto ed uno lungo consente a tutti di poter partecipare, anche se non ha l’allenamento adeguato. Veramente una scelta che condivido”.
Chiedo: “Alcuni si lamentano perché la velocità a volte supera i limiti tollerabili da chi non è dotato o non ha l’allenamento adeguato”
Sergio mi risponde: ”Io non ho mai perso le ruote, ma apprezzo chi nel gruppo, come il presidente e Leo richiamano gli “scalmanati” a rientrare nei ranghi. Non si deve lasciare mai un compagno da solo!”
“Cosa ne dici delle Gran fondo?”
“Ne ho fatta una solo, la Pinarello, ma da “portoghese”. Trovo che sia una corsa difficilmente gestibile. Con migliaia di persone ci vuole un’organizzazione militare. Meglio le cicloturistiche, meno numerose e più sicure”
“La nostra Mediofondo della Pedemontana, come l’hai trovata e come la cambieresti?”
Così com’è stata quest’anno credo abbia soddisfatto tutti quelli che hanno partecipato. Per cambiarla mi piacerebbe fosse una cicloturistica con meta il Cadore, in un solo giorno e ritorno in pulman. Credo che avremmo una partecipazione contenuta, ma meglio gestibile dalla partenza all’arrivo con pasta party finale e festa con la pro loco locale.”
Siamo interrotti da Adino che mi mostra le foto di Roma Imperiale, da Lello che mi chiede di promuovere un nuovo calendario con MTB e Gravel …
Insomma l’intervista si conclude con i complimenti da parte mia e dei molti altri soci e gli riconosco e gli auguro di rimanere con noi per molti altri anni!

Complimenti Sergio.

Sandro Vian