LUTTO

Antonietta Zorzetto in Vian

Vi rendo partecipi del mio lutto per la scomparsa di mamma Antonietta.
E’ mancata stamane, domenica 12 agosto 2018  alle 7 di mattina, lasciando
un vuoto nella nostra famiglia, ma è stata anche un insegnamento ed un sacrificio
inesauribile.
Ciao  Mamma!
Sandro Vian
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La cerimonia funebre verrà celebrata
GIOVEDI’ 16 agosto alle ore 10.00 nella chiesa Votiva
di Santa Maria Ausiliatrice, partendo alle ore 9.45 dall’Ospedale
Ca’ Foncello di Treviso.

La cara Antonietta proseguirà per la cremazione
Non fiori, ma offerte che saranno devolute all’ADVAR.

 

 

 

LETTERA DI UNA NIPOTE IN MEMORIA DELLA NONNA.

Voglio ricordarla così la mia nonna, mentre beviamo il caffè dei racconti.
Io e lei avevamo un rapporto speciale, fatto di confidenze e sincerità.
Lei era Veneziana con un po’ di sangue friulano, simpatica ma severa al punto giusto.
L’ho vegliata in una delle sue ultime notti e mentre la accarezzavo mi sono venuti in mente
i suoi racconti di quando il nonno la chiamava “vellutino”.
Quanto si sono amati loro due, anche quando il nonno era in guerra e le scriveva dal cacciatorpediniere,
anche quando lo hanno fatto prigioniero in Germania ed anche quando è tornato a casa ammalato e denutrito.
Lei con pazienza amore e dedizione lo ha aspettato e riabbracciato come una vera Penelope aspetta il suo Ulisse.
Spesso mi guardava severa, domandandomi:
– ma non ti manca un compagno?
– No nonna sto bene da sola, non li fanno più quelli come il nonno.
Allora lei sorrideva e buttava indietro la testa, dicendo:
– eh si…. Con lo sguardo lontano ed ancora innamorato.
A volte tornava alla carica richiedendomi:
– ma non hai paura di stare sola?
E mi raccontava che ai suoi tempi Mussolini aveva istituito una tassa per chi non era sposato per incentivare le famiglie.
Io a quel punto non potevo fare altro che andare a prendere la bottiglia di liquore al cioccolato che le avevo regalato e brindare alla nostra.
Allora sorridevi e sembravi meno la Regina Elisabetta severa e austera e diventavi la mia nonna, quella che mi voleva bene
a prescindere e io ti guardavo e ti accarezzavo la mano che a 95 anni era ancora “vellutino”.
Ciao nonna, vado a preparare il caffè.

Stefania Vian

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