Monthly Archives: Dicembre 2017

«Obbligo di tessera per le gare»: la «tassa sul sudore» sui ciclisti della domenica dal Corriere della sera

Introdotta dalla Federazione da gennaio, costa 25 euro l’anno. Amatori in rivolta

Nel solco di una non proprio nobile tradizione parlamentare, anche la «tassa sul sudore» è stata promulgata all’ultimo secondo utile, nel pomeriggio del 22 dicembre, poco prima che la Federazione Ciclistica Italiana (Fci) chiudesse i battenti per la pausa natalizia. L’effetto è immediato: da lunedì prossimo decine di migliaia di ciclisti italiani che ogni anno si misurano con gare o garette di paese o semplici passeggiate cicloturistiche dovranno pagare un canone di 25 euro l’anno alla Fci ricevendo in cambio una Bike Card senza «nessun servizio assicurativo» o di altro genere. I social network l’hanno subito battezzata «tassa sul sudore».

4 milioni di biglietti

In Italia si staccano ogni anno 4 milioni di «biglietti» per partecipare alle corse ciclistiche. Per acquistarli, dagli anni Cinquanta a oggi, è sufficiente aderire a uno dei 19 enti di promozione sportiva (Eps) autorizzati dal Coni. Nati nel dopoguerra per iniziativa di partiti politici, associazioni di volontariato e patronati sindacali, gli Eps rilasciano centinaia di migliaia di tessere (in genere a buon mercato) dietro presentazione di un certificato medico. Nel nostro sport amatoriale vale da sempre un leale principio di reciprocità: scelgo l’ente più affine a me dal punto di vista geografico, culturale o religioso ma conservo il diritto di partecipare agli eventi organizzati da tutti gli altri. La Federciclismo (cui il Coni ha appena contestato un deficit di bilancio di oltre 2 milioni di euro) non ci sta più e vuole il controllo su chiunque pedali. Dopo aver tentato invano in passato di imporre agli organizzatori un obolo di un euro su ogni partecipante e agli enti un contributo di 1,5 euro a tessera, ha deciso di rivalersi direttamente sui pedalatori. Esclusi Uisp e Acsi — che si sono arresi a un accordo privato — gli altri enti dovranno vendere ai loro soci anche la Bike Card per farli ammettere alle corse.

Renato Di Rocco

Soldi per la giustizia sportiva«Ma quale tassa —

si accalora Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo — la nostra è un’iniziativa politica per combattere chi ci fa concorrenza sleale con i contributi pubblici. I soldi serviranno a gestire servizi comuni come la giustizia sportiva. Non raccoglieremo più di 70-80 mila euro. Chi non vuole acquistare la Bike Card abbandoni gli enti e si tesseri direttamente con noi: siamo i più seri. La Bike Card offrirà comunque anche dei servizi. Quali? Ci penseremo. L’ha fatto l’atletica, possiamo farlo anche noi». Già, l’atletica leggera. La federazione italiana (Fidal) ha la sua Run Card dal 2014, basata però su un principio diverso da quella ciclistica: invitare alla corsa «organizzata» chi si limita al jogging solitario nei parchi. L’intento è riuscito (50 mila adesioni) ma la tentazione del monopolio resta forte.

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CAPODANNO 2018 A PIANEZZE

anno 2000: Italo Piovesan, inseguito da Bruno Montagner, Gilberto Gasparini, Paolo e Graziella Biasuzzi salgono il monte Pianezze nel capodanno dell’anno 2000.

Cominciò con il nuovo millennio, “porta buono” si disse allora e così siamo arrivati alla 18^ edizione. Hanno promesso di esserci Paolo Biasuzzi e la moglie Graziella, reduci dalla notte del Giro del lago di Garda (una randoneé di 200 km.), sopravvissuti della prima edizione. Aspetteranno che arrivino anche Italo Piovesan e Gilberto Gasparini, altri due partecipanti alla 1^ edizione.

Il presidente della S.C. San Lazzaro Goppion Caffè, Raffaello Longo, non mancherà all’appuntamento e sarà alla guida del furgone di assistenza. Ci sarà l’intramontabile Giorgio Fanti accompagnato da Sandro Vian (alla guida) ad ascoltare tutte le storie di ciclismo eroico che solo Giorgio sa raccontare.

Ci mancherà quest’anno Carlo Luigi Borsoi da Oderzo, impareggiabile accompagnatore di queste avventure. Appuntamento quindi per lunedì mattina 1° gennaio 2018 in piazza a Bigolino per la partenza alle 9:30 da dove scatterà la prima arrampicata dell’anno. L’arrivo in cima è previsto intorno alle ore 11:00, seguirà il brindisi di rito, la deposizione dei fiori al monumento a Silvano Schiavon ed il rientro a Bigolino. La manifestazione, come ogni anno, è libera, non agonistica ed aperta a tutti i ciclisti che desiderano cimentarsi in questa prova esclusiva. I partecipanti dovranno rispettare il codice della strada e fare riferimento al “fair play” del vero cicloturista trevigiano. La Soc. Ciclistica San Lazzaro Goppion Caffè declina ogni responsabilità verso terzi, ma si impegna ad offrire la propria assistenza (thè bollente, traino ecc.) con i mezzi e le persone della sua organizzazione.

Sandro Vian

 

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A PROPOSITO DI BIKE CARD

Le accuse alla Federazione di voler ripianare i debiti a spese degli amatori non hanno alcun fondamento

In questi giorni alcuni “soloni” sui Social hanno scritto di tutto e di più in merito all’accordo FCI , ACSI e UISP, accusando la Federazione di volere ripianare i propri debiti a spese degli amatori.

Oggi è stato pubblicato su un giornale un articolo pieno di errori, di superficialità e di omissioni. L’autore dimostra di non conoscere il mondo amatoriale e di capirne poco di ciclismo. Gli atleti tesserati in Italia con la Federazione e gli Enti sono circa 200.000 , di questi circa 140.000 (70%), essendo tesserati FCI/ACSI/UISP, non dovranno versare nulla.

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LUTTO AL PEDALE OPITERGINO ED AL CICLOTURISMO VENETO: E’ MORTO LUIGINO BORSOI

Stamane, in un incidente stradale, è deceduto Luigino Borsoi, anima del Pedale Opitergino e del cicloturismo veneto.

Alla famiglia di Luigino ed al Pedale Opitergino vanno le nostre condoglianze per l’immatura scomparsa dell’amico di tante gare ciclistiche.

 

 

Luigino Borsoi con il nostro presidente, Raffaello Longo, con Orfeo Prevedel del GC Treviso e con Angelo Pasqualin del GS Olang

IN MEMORIA DI LUIGINO BORSOI
di Giorgio Furlan presidente del Pedale Opietrgino e di Riccardo Menegatti giornalista

Mai come in questi casi la retorica rimane fuori da ogni illazione: con la scomparsa di Luigino Borsoi se ne è andato per davvero un pezzo di storia del ciclo turismo della nostra provincia e a ben guardare anche questa affermazione non racconta sino in fondo la vita di una delle colonne del Pedale Opitergino.

La vita di Luigino è trascorsa tra l’officina, aperta 24 ore anche nelle Feste Comandate e Gazzettino fresco di stampa sotto braccio, la famiglia e l’adorata seconda famiglia del Pedale Opitergino dove sin dalla gioventù, con allora presidente Angelo Carpenè, si distinse quale animatore del gruppo dei ciclo turisti (di cui ne è sempre stato responsabile) concependo in prima persona con Aldo Costariol (altro pezzo enciclopedico del ciclismo di casa nostra) la Oderzo Falcade che negli anni aggiunse la tappa di ritorno e il brevetto San Pellegrino, idea di cui Luigino è stato il solo titolare.

Non un semplice associato organizzatore, fu anche consigliere e vicepresidente, ma soprattutto un cicloturista a tutto tondo: Luigino vanta infatti il record ininterrotto di 100 presenze nei Raduni  Nazionali e di oltre 1000 adesioni ai Raduni cicloturistici, numeri che possono confrontarsi con i principali partecipanti del settore, il tutto in virtù della passione per le due ruote e il rispetto dei gentlemen che ogni domenica percorrono km assorti nella bellezza delle nostre colline.

Messa in soffitta la Oderzo Falcade Oderzo Luigino Borsoi non ha però abbassato la guardia: la sospensione della sua creatura non gli ha precluso di continuare a frequentare l’ambiente. Confidava sottovoce l’amarezza per non vedere salire in sella gli amici per raggiungere Falcade, ma al tempo stesso era già pronto a sostenere, con il suo solito entusiasmo, il rinato settore giovanile. Si faceva vedere regolarmente, ultima apparizione alla presentazione dell’Internazionale del Ponte a Faè di Oderzo il 1 dicembre.

Giorgio Furlan

cell. +39 349 1877131

 

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