CRONACHE DI CORSA – Gaiole in Chianti 2017-10-09 di Adino Teano

E rieccomi qua, sollecitato da più parti e con insistenza a produrre qualcosa sull’Eroica appena conclusa.Come ho già detto l’anno scorso quest’evento, straordinario per il suo contesto, per la sua storia e per la sua partecipazione “globale” non è da raccontare ma da vivere. Ho sentito dire che chi ama profondamente il ciclismo una volta almeno nella vita dovrebbe farla questa “EROICA”. Non so se è amore o infatuazione per questa disciplina ma è pur vero che sono già alla mia terza partecipazione.Di questa edizione non Vi offrirò un racconto scritto – esiste una vastissima letteratura sull’argomento ed è alto il rischio di dire sempre le medesime cose – ma per immagini, linguaggio comunicativo più diretto e coinvolgente. Di questi tempi non piace più tanto leggere ma “ guardare le figure” come si diceva una volta.
E sarà così la mia “eroica”.

Vi presento la squadra :

 

Stefano il capitano

Osvaldo il tattico

Roberto, gregario esperto

Gildo il velocista

Maurizio , Ultimo uomo per il velocista

Dimitri il moscovita

Il Cantore

IL VIAGGIO

Già da ora in cerca della concentrazione

A zonzo fra i mercatini.

Incontri con chi ha fatto la storia di questo sport

Si inizia con la levataccia delle h. 04,00

Partenza alle h.05,00 e Dimitri chiede al cap. di andare subito in fuga

Guai meccanici:
sin da subito, al montaggio delle bici per la partenza, si sono avuti intoppi ,chi al fanale
che non andava, chi al cambio o al pattino di un freno saltato. Tutti problemi risolti in breve tempo.
Il guaio più grosso è toccato a me .Bici nuova, o meglio vecchia di 32 anni ma portati bene,
e rimessa a nuovo da un meccanico vecchio stampo. Erano saltate però entrambe le corde
dei freni e non ne volevano sapere di restare nella loro sede.
Il tempo passava e il nervosismo degli altri aumentava. A quel punto mi colse una cupa rassegnazione.
Rinunciare? Tutta la squadra allora mi si strinse attorno e rabberciato alla meglio il freno posteriore
con del nastro adesivo dissi “Si va” pensando che disponevo sempre del freno “ a piede “.

E con non più la beata innocenza dei giovani bensì con la santa incoscienza dei vecchi alle h. 05,30 si partì

Partenza a Gaiole

Passaggio al Brolio

L’alba dal Castello del Brolio

L’alba in quel di Asciano

Le crete senesi

Si inizia con il tagadà

Sguardo sempre vigile

Sempre tra il cap. e il tat.

Morale in crescita

Prime rampe

azione di forza del tattico

sotto lo sguardo del capitano
Primi 80 Km di sofferenza …


 

soprattutto in discesa e non solo…
 

Al primo ristoro

di certo non sono queste le ribollite toscane

Secondo ristoro
Dopo i primi 80 Km finalmente il primo centro assistenza.

E la sistemazione dell’intero impianto frenante

Con brindisi finale/strong>

Si riparte!!!

Superata l’ultima asperità, in attesa dei velocisti ritardatari. – 40km all’arrivo.

…ed immersi completamente in queste terre toscane il pensiero va, parafrasando il sommo poeta “ o come è duro calle lo scendere e salir per l’altrui scale” (Par.XVII)
 

 

 

Molte energie fisiche e mentali sono state consumate….

 …e non solo quelle. I freni alternativi hanno fatto il loro dovere.

Terzo ristoro.

A questo punto la corsa si poteva considerare una tranquilla passeggiata…stavo discutendo con il cap.sulla strategia di corsa  per risparmiare la gamba.
Contemporaneamente ci giunse la notizia che il ns. campione in fuga è primo al traguardo.
Come ogni anno. Abbiamo saputo anche che ad ogni controllo e  vidimazione (4) doveva aspettare i giudici perché troppo in anticipo.( tempo 5h.- media 28kmh ). GRANDE DIMA.

 

 

DIMA

ARRIVO AL TRAGUARDO

“A pari merito, eroici”
“A pari merito, eroici” “A pari merito, eroici”

Conclusione :

proprio domenica mattina, nell’uscita  con i San Lazzaroni ( o si dice San Lazzarini..boh) ho saputo
 che ci sono stati altri due eroici che hanno partecipato alla XXI edizione, Arianna e consorte.
Bene,Bravi. Vedo che l’epidemia si sta velocemente diffondendo. Mi piace pensare ad una squadra
“ GOPPION” all’eroica del 2018. Cosa ne pensi Mario?
Oltre alla bellezza della fatica e al gusto dell’impresa, il sogno entra a pieno titolo a farne parte.
L’Eroica è anche questo: condivisione. 

Adino

 

image_pdfimage_print