i nostri AL RANDOGIRO DELL’EMILIA
San Vito Emilia (MO) 300+300 km.
dal diario di Angelica:
Angelica : “Ci ritiriamo. Non ce la faccio più a continuare. Mi dispiace.
Sandro: “Comunque hai dimostrato coraggio e doti invidiabili. Ci racconterai la tua storia?”
Angelica:”Si, mi dispiace, solo che finisce qui, ma purtroppo sto proprio male.
Sandro:”Anche la Juve, ma questa è un’altra storia!
Angelica: “”Mi vien da piangere !!!”
Sandro:” E gli altri?”
Angelica:”Mollano perchè preferiscono non continuare senza di me.”
Sandro: “Hai trovato dei compagni d’oro. Siatene orgogliosi!!”
gli scatti di Paolo alla Randomodena 300
il RAPPORTO DEGLI ORGANIZZATORI SULLA RANDONNE’E
➡ RANDOGIRO DELL’EMILIA 2017
IL RANDOGIRO dell’EMILIA 2017 rimane invariato nella forma mentre nei due anelli da 300km. abbiamo diminuito l’altimetria seppure di poco, perché ci è sembrato che chi volesse farlo come Test per la 999 non dovrebbe affaticarsi troppo a circa venti giorni dall’evento. Nel primo anello abbiamo eliminato un tratto di strada deteriorato e nel secondo abbiamo sostituito la lunga salita di Vergato-Cereglio con i due km. del Mongardino. Nel percorso ci sono dei lunghi tratti di pianura ma non mancherà la salita. Si comincia con Castelnuovo ne Monti e la sua Pietra di Bismantova e si prosegue nelle terre di Matilde di Canossa e dei suoi Castelli.Dopo la lunga valle del fiume Secchia si rientra nel modenese scalando il colle di Serramazzoni dal versante di Prignano, attraversamento di Pavullo e ultima nota turistica da notare mentre si rientra a San Vito è il Castello di Vignola che molti lo vedranno illuminato. Chi riparte per il secondo anello dopo un piatto di pasta e magari un pisolino sulle brande situate in palestra, si troverà ad affrontare un lungo tratto di pianura prima di entrare a Imola dove troverà finalmente un Controllo- Ristoro adiacente al circuito automobilistico e al torrente Santerno. Da ora in poi sarà un continuo e lento salire lungo la valle del Santerno fino Firenzuola dove cominceranno i tornanti che portano al Passo di Raticosa. Lunga discesa e poi le bellezze dei due bacini, del Brasimone e di Suviana. Altro Controllo-Ristoro e poi giù a Riola, una foto a Rocchetta Mattei e via Porrettana fino a Sasso Marconi, svolta a sinistra e su a Mongardino, breve ma biricchino che in tante gare agonistiche del passato divideva il gruppo prima del traguardo di Bologna. Un pò di pianura un pò di strada sull’argine del Panaro e rieccoci nel meraviglioso parco di San Vito con le giovani signore che preparano pasta al ragù e tigelle al prosciutto. Sì adesso potete anche farvi la bottiglia di Lambrusco di Grasparossa perché è veramente finita.
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