Un’anno vissuto eroicamente.

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Ieri, domenica 16 ottobre 2016, ho partecipato alla chiusura della stagione ciclistica della San Lazzaro svoltasi nell’oasi delle anatre di Lello Neri.
Una occasione per ritrovarsi assieme, in un ambiente unico e che testimonia come nelle nostre terre della campagna trevigiana ci sia ancora un’umanità che riconosce nella vita degli animali un valore di insegnamento.
Io mi ritengo, da sempre,  un appassionato delle vicende umane che nel bene o nel male portano ad una conclusione e quindi ad una scelta di vita.
Il mondo delle biciclette mi ha attratto fin da piccolo ed ho ricordi avventurosi e rischiosi per la mia incolumità. Però non mi sono mai tirato indietro anche se invidiavo quelli che riuscivano a raggiungere la loro meta il cui fascino gli aveva convinti alla fatica ed al rischio.
Quest’anno ho ammirato alcuni soci, nuovi per la San Lazzaro, che si sono distinti per la loro audacia e per la volontà di imporsi una scelta avventurosa ed a rischio della loro incolumità.
Hanno saputo, tra mille difficoltà, giungere alla meta e soprattutto l’hanno raccontata a noi tramite il nostro diario sociale.
Loro sono stati i veri protagonisti dell’anno ed hanno indicato per il futuro una via da percorrere. Sta a noi, ora, trovare il modo di facilitare le loro scelte ed allargare il gruppo. Il ciclismo eroico è affascinante ed ha sempre una storia a cui fare riferimento.
Seguiamola.
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