Pietro Vidotto ci fa scoprire le montagne austriache.

Ciao Sandro,
ti mando il racconto del giro che ho fatto questa settima all’Edelweisspitze lungo la Grossglockner Alpenstrasse (tradotto la Strada Alpina del Gran Campanile) in Austria. La cima del Grossglockner arriva a 3.798 m.Sono in totale 48 i km di questa mitica strada che collegano la Carinzia da Pockhorn, a Fusch nel Salisburghese.

Pietro Vidotto ci fa scoprire le montagne austriache

Va detto che la salita Fucsh anche se più corta di circa 4km è veramente dura.
E’ la strada più alta e famosa delle montagne dell’Austria, 36 tornanti, 36 giri dell’oca questo hanno creato gli ingegneri austriaci nel 1935, un tracciato sinuoso e diretto che con le sue ampie spirali ricorda più il Col du Galibier in Francia che le salite delle Dolomiti.
Si tratta di un giro di 123km. dislivello +3.250m, si va e si torna sempre per lo stesso percorso.
Partito martedi mattina da Dobbiaco mi sono diretto a Lienz, in meno di ora d’auto. Si trova comodo parcheggio nella zona dei centri sportivi e la piscina, giusto dove arriva anche la pista ciclabile Dobbiaco – San Candido – Lienz.
Da Lienz quota 683m ho cominciato il mio giro verso l’Edelweisspitze a quota 2.571m.
Uscire da Lienz bisogna prestare attenzione al grande traffico, questi 5Km iniziali sono la parte meno piacevole (al momento non sono a conoscenza se c’è una pista ciclabile per evitare questo tratto) e si continua seguendo le chiare indicazioni per il Glossglockner.
Subito al paese di Deban si incontra la prima salita, giusto per scaldare le gambe. Sono 7,2km dislivello +484m, pendenza media 7% max. 11,5%. Si arriva a Iselsberg Pass 1.209m che fa da confine Tra l’Ostirol e la Carinzia, siamo all’ingesso del parco nazionale dei Monti Tauri. Rapida e velocissima discesa di 5,5km e si arriva a Winklem.
Sempre seguendo le indicazioni per il Grossglockner inizia il lungo falsopiano che pian piano comincia a salire sino al paese di Pockhorn. La salita che porta all’Edelwesspitze ciclisticamente parlando inizia proprio da qui (non chiedetemi perché) a quota 1.103m.
Mi aspettano 25,7km di salita per arrivare sino al punto di arrivo a 2.571m., dislivello 1.468m. media 5,7%, diversi tratti interminabili in salita, pendenze che variano dal 10% al 14% specialmente nella parte iniziale, verso la metà e alla fine.
A Heiligenblut tornante a dx e comincia subito il primo pezzo duro di 7km al 9 – 13% (transitando per il casello del pedaggio i ciclisti devono passare per una corsia apposita e premere un pulsante per alzare la sbarra, questo serve a fini statistici) sino a Kasereck, poi una discesa sino a Guttal di circa 2km. che fa perdere il dislivello guadagnato perché da 1.930m si scende a 1.859m.

 


A Guttal bisogna decidere: se uno se la sente di affrontare i successivi (e a tratti ancora duri) 16km segue le indicazioni per l’Edelweisspitze, oppure per il Franz Joseph Hoehe, sono 10,5km che portano al Centro Visitatori proprio di fronte al ghiacciaio del Grossglockner (vista panoramica assicurata su un paesaggio stupendo) a quota 2.369m pendenze dal 4 al 9% max.
Se invece decidete di continuare pensate intanto ad arrivare al tunnel di Hochtor a 2.503 m. altri 7km. con pendenze costanti sopra il 9%. Giunti al tunnel attraversatelo pure sono circa 300m dritti. Siete nel Lander del Salisburghese e da lì si vede l’Edelweisspitze. La vista è spettacolare e la meta sembra vicina. Attenti però, è una illusione ottica che può trarre in inganno.
Qui in un paesaggio lunare si scende velocissimi di quota sino a 2.217m per circa 4km ma poi bisogna risalire con i primi 2km pedalabili 5 – 8%, si ridiscende ancora di poco e poi la sorpresa finale: gli ultimi 2km. di salita sono in pavè, strada stretta, 5 tornanti secchi e pendenze dal 10 al 14%!
Arrivato in cima lo spettacolo è eccezionale e ripaga di tutta la fatica. Splendida la vista dei Monti Tauri e delle altre montagne con i loro nevai e ghiacciai.
L’altro premio è un’ottima fetta di strudel al rifugio Hedelweiss Hutte.
Fatte le dovute foto di rito è ora di girare la bicicletta e di ripercorrere a ritroso la strada fatta sino a Lienz.
Ancora una volta anche da questo punto il tunnel di Hochtor sembra vicino…
Arrivare là sembrano km interminabili, anche se le pendenze sono al massimo del 7%. Ripassato il tunnel comincia una vera e propria picchiata sino a Guttal. Divertimento assicurato!
Si risale poi facilmente a Kaserek al 3,5% e poi giù come fulmini in una discesa interminabile sino a Pockhorn.
Si prosegue in falsopiano questa volta in leggera discesa sino a Winklem, ultimo sforzo di 5,5km, dislivello +347m. media 6,5% per arrivare all’Iselsberg Pass. Discesa come un caccia sino a Debant.
Da lì a Lienz presatndo come all’andata la massima attenzione al traffico e poi siete arrivati.
E’ un giro bellissimo che regala grande soddisfazione e mi auguro che ogni ciclista possa farlo.
Ho fatto questa strada diverse volte in moto, auto e bicicletta e mi permetto quindi di dare alcuni consigli:
Essere allenati alle lunghe salite e prenderla con calma. Qualcuno giustamente dirà che sul Grappa ci sono salite più lunghe e impegnative, è vero ma ci sono 25km e…25km. Tenete presente che da Lienz a Edelweisspitze ci sono ben 2.560m di dislivello da fare in soli 62km, non sono pochi! Gli altri 690m… resto mancia…vi aspettano al ritorno; quelle che prima erano discese ora sono salite e le gambe adesso sono stanche.
Per diversi km si pedala su salite dure ad oltre i 2.000m. di quota, qui l’aria comincia ad essere già rarefatta il che significa meno ossigeno, forse uno dei motivi del perchè la salita dia l’impressione di essere interminabile.

  1. Le condizioni meteo sono la cosa più importante ed assolutamente da non sottovalutare e possono costare caro. Parlo per esperienza, una volta a fine agosto sono salito e mi sono trovato con nubi basse e una pioggerellina leggera, mi sono dovuto fermare intirizzito al bar del tunnel di Hochtor, non so quanti tè caldi mi sono bevuto prima di tornare indietro. Nella zona del Grossglockner le condizioni meteo sono molto variabili e mutevoli, si va al caldo torrido e poi bastano poche nubi per abbassare di colpo la temperatura e piovere, se non nevicare. Inoltre la zona è molto aperta e i venti possono soffiare forte. Quindi prima di affrontare il giro bisogna essere certi e guardare le previsioni, il tempo deve essere assolutamente stabile.
  2. Attenzione alle discese. Sebbene le strade siano larghe, perfettamente asfaltate, curve e tornanti con giuste inclinazioni non prendete troppa confidenza, sia quelle dall’Iselsberg Pass sia del Grossglockner sono delle vere picchiate che possono indurre nell’affrontarle a tutta, vi assicuro che ho superato gli 85km/h senza accorgermene. Altra punto cercate di non trovarvi, se possibile, dietro un pullman perché vi costringerà ad usare sempre i freni e poi in caso di vento creerà delle fastidiose turbolenze. Un’auto si può superare ma un pullman sarebbe un vero azzardo!
  3. Da evitare assolutamente luglio ed agosto per via del traffico. Sebbene il pedaggio sia di €35,00 per le auto e €25,00 per le moto questa è la strada alpina più battuta d’Europa. Inoltre la strada è gettonata dai possessori di supercar da sogno e moto rombanti.

Per concludere considero Dobbiaco un ottimo punto di partenza per bellissimi giri ciclistici, negli altri giorni ho fatto altri 2 giri: Dobbiaco – Tre Cime di Lavaredo – Auronzo – P.si San Lorenzo e M.te Croce Comelico, San Candido, Dobbiaco (questo classico giro penso che non abbia bisogno di presentazione) e partendo ancora da Lienz uno dei tracciati della Lienzer Dolomiten Marathon anche questo un bellissimo percorso che suggerisco a chi la possibilità di farlo.

Ciao, Pietro
Treviso, sabato 17 settembre 2016

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