GIRO DELLA ROMAGNA da Lugo – maggio 2016

13179023_695472003928300_6730305688319942173_n Sono le sette del mattino e mi trovo presso il Centro Sportivo Madonna delle Stuoie di Lugo per la Gran Fondo del Giro della Romagna. Il tempo promette bene e rafforza in me la convinzione di poter portare a termine questa corsa lunga ben 170 km. Con me ci sono Renato, Giannino, Franco, Nicoletta e Luciano.  Ci auguriamo un “in bocca al lupo” l’un l’altro, passiamo il controllo, ci facciamo fare una foto per immortalare la partenza e poi via. Con i miei compagni ci aggreghiamo ad un  gruppetto; l’andatura è buona, tengo il ritmo senza alcuna fatica. 10, 20, 30 km scorrono veloci. Verso il 35.mo inizia la prima salita al Monte Albano; non è cattiva ma preferisco affrontarla con calma. Raggiunta la cima saluto Nicoletta e Luciano che hanno optato per la Medio Fondo e proseguo verso il Passo della Sambuca a quota 1.080 metri, la punta più alta di questa gran fondo. Sono   9 km di salita con pendenza media di circa l’8%.
La strada è molto bella, larga e panoramica. Quando arrivo in cima sento di avere buone riserve di energia e mi convinco della buona riuscita della corsa.

13138942_695472050594962_1772182958278395057_nCon i compagni mi faccio fare un foto ricordo; risalgo in sella ma ad un certo punto mi accorgo che Renato alza il braccio in segno di foratura.
Questa non ci voleva;  Renato è incavolato nero per il contrattempo e in cielo ci sono dei nuvoloni che non promettono nulla di buono. Nervosamente  ripara  la gomma ma quando risalgo in sella mi sento alquanto nervosa perché temo un’altra foratura e il brutto tempo.

13102787_695472063928294_7624654372982033195_nA Marradi inizia la penultima salita di circa  5 km al Monte Beccuggiano; per fortuna non ci sono pendenze importanti e una volta in cima mi ricarico con una barretta. Mi aspetta una ripida discesa e poi ancora l’ultima salita al Monte Collina.
Man mano che proseguo il cielo è sempre più nero, c’è un  vento forte e sento l’aria carica di elettricità. Ce la metto tutta a salire, spero di evitare la pioggia prima di arrivare all’ultimo ristoro.
A Tredozio mangiamo un po’ in fretta perché si sentono le prime gocce. Ripartiamo velocemente, il cielo verso Lugo sembra però sereno. Mi sento bene  e confido nella buona sorte perché mi aspettano ancora ben 50 km di strada, fortunatamente, in leggera discesa.
Renato e Giannino tirano come matti. Franco ed io, concentratissimi, seguiamo a ruota. Dietro a noi sento che ci sono altri ciclisti; sono tutti zitti e stanno sfruttando la nostra scia. Ho la sensazione di volare.
Dopo una trentina di km a tutta manetta, lungo un ampio stradone, il primo semaforo rosso ci obbliga a fermarci (meno male). Mi giro e c’è un piccolo gruppo di una decina di ciclisti tra i quali alcune Tinky Ladies della Pinarello, che ci salutano. Al verde scattano in avanti ma non ci facciamo sorprendere; il gruppo resta compatto e Renato e Giannino si alternano con gli altri nel fare l’andatura.
Arriviamo al traguardo tutti insieme, ci salutiamo felici e soddisfatti e  alle mie spalle una ciclista, con un filo di voce mi dice: ”caspita, hai una bici da sogno”.  Si è vero oggi la mia bici mi ha fatto sognare.

Brunella Marzari
SC San Lazzaro GOPPION CAFFE’

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