Salviamo i cicloturisti

Alla c.a. delle
Società Ciclistiche del Veneto F.C.I.
Loro sedi
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Oggetto: Tesseramento cicloturisti 2016.

Con la presente desidero contribuire alla causa dei cicloturisti e dar voce alle Società che in Veneto praticano il cicloturismo dalla sua nascita. (fine anni 70 – 80).
Vediamo i fatti.

  1. “la comunicazione”: La commissione cicloturistica del Veneto (di cui facevo parte) è venuta a conoscenza della scelta del certificato valido per l’attività agonistica anche per i cicloturisti nel mese di settembre e subito ha richiesto i chiarimenti utili ad interpretare questa scelta. La risposta fu che il certificato per l’attività agonistica era previsto dal decreto Balduzzi e la Federazione si era dovuta adeguare al Ministero della Salute. A conferma delle informazioni fornite dal settore “Tutela della Salute” (vedi quadro sinottico), arrivava il comunicato n. 19 del 4 dicembre 2015 della segreteria generale che decretava la fine dei cicloturisti. Infatti questa categoria, da tempo considerata la cenerentola dei tesserati FCI, poteva chiudere con il ciclismo non competitivo, i campionati nazionali, regionali ecc.
  2. Il comunicato n. 3 del 26 gennaio 2016 – “Riorganizzazione dell’attività cicloamatoriale e cicloturistica”: usciva (ironia della sorte) il giorno dopo della Festa del Cicloturismo Veneto che aveva visto premiare con i titoli di Campione Italiano di Cicloturismo e di Medio Fondo Cicloturismo 2015 due Società Venete, la S.C. Favaro Veneto ed il G.S. Olang) e i campioni italiani di Cicloturismo individuale. Tale comunicato rimetteva in gioco il tesseramento dei Cicloturisti con una clausola che però li poneva alla stregua dei pedalatori ecologici, creando una nuova categoria di Ciclosportivi che suonava ai più, strana per i contenuti che venivano indicati.
  3. “Il trappolone”: La reazione delle Società organizzatrici di eventi cicloturistici (Raduni fino a 80 km.o Medio Fondo fino a 120 km.) è stata quella di abbandono delle loro manifestazioni (già in calendario 2016) per presunta mancanza di partecipanti (mediamente erano 350/400), ovvero passiamo in blocco all’UDACE, come se lì fosse il paradiso dei cicloturisti. Ma quello che deve colpire e far meditare è che se non vengono realizzate le prove del calendario cicloturistico 2016 scatterà il trappolone che farà dire, a chi ha deciso per questa scelta, “avete visto, non siete riusciti a mantenere quello che avevate preteso e quindi non meritate la tessera di cicloturista”.
  4. “La scelta difficile, ma non impossibile”: A mio avviso il pallino è in mano alle Società che devono scegliere anche per il loro futuro. Le Società che tesserano cicloturisti in Veneto sono 185 su un totale di 465 (40%), ma ci sono anche i tesserati master (sono 334 le soc. affiliate, che sono orientati al cicloturismo) hanno due anime di atleti. Gli agonisti competitivi (quelli che fanno le gran fondo cercando sempre di arrivare prima di …, quelli che amano la velocità, la salita ecc.) e quelli che si tesserano in Società per il piacere e la voglia di andare in bicicletta, con gli amici, senza agonismo e finora hanno frequentato le G.F. per poterlo raccontare ai figli, amici, colleghi ed il loro trofeo più ambito è il diploma. E’ su di loro che le Società devono orientare le loro scelte, riconsiderandoli atleti con onore e volontà di sacrificio per la pratica del ciclismo. Il calendario cicloturistico non deve morire, ma rinascere per accogliere i cicloturisti che amano il territorio e le strade poco trafficate, che si fermano alle fontanelle, conoscono gli agriturismi e le azienda agricole, hanno la voglia, due o tre volte all’anno, di partecipare ad eventi cicloturistici in altre regioni, hanno una bicicletta sempre in ordine e curano la forma fisica. Non devono firmare la dichiarazione etica perché non si dopano. Per loro le Società Ciclistiche devono trovare la volontà di organizzare delle manifestazioni che siano su misura per loro. Distanza tra i 70 e gli 80 km., ma anche la partecipazione alle randoneè, velocità controllata con gruppo compatto, percorso su strade poco trafficate e con la presenza di esercizi agricoli ed agriturismi che consentano un ristoro sano e dilettevole. L’arrivo dovrebbe accogliere i partecipanti con ristoro finale e/o pasta party e le premiazioni dovrebbero limitarsi ai primi posti lasciando a tutti i partecipanti un ricordo della manifestazione.
  5. “Conclusioni”: Se tutte le società si impegnano per realizzare un cicloturismo ecologico e non malamente competitivo allora avremo riscoperto il piacere di andare in bicicletta.
Vian
Sandro Vian

SOC. CICLISTICA SAN LAZZARO GOPPION CAFFE’ – Treviso
F.to il vice-presidente: Sandro Vian

Treviso, 31 gennaio 2016

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