Giovanni Ochs:Tutela sanitaria, pratica per il cicloturistico-amatoriale 2016

Gent.ma
Dott.ssa Maria Cristina Gabriotti
Segretario Generale F.C.I. – R o m a

OGGETTO: Tutela sanitaria pratica cicloturistico-amatoriale 2016.

Da attuale semplice socio della F.C.I., dopo la lunga esperienza quale dirigente nazionale della SAN, mi permetto – dopo il colloquio telefonico di oltre un mese fa – disturbarLa ancora una volta poiché questa mattina ho partecipato all’annuale incontro indetto dalla Struttura Amatoriale regionale (calendario e premiazioni 2015), alla quale hanno preso parte anche il presidente regionale Carlesso, il consigliere regionale Bevilacqua, il presidente provinciale Corbanese ed il coordinatore del cicloturismo veneto Martin.

L’argomento che, come previsto, a lungo ed accesamente ha coinvolto tutti è stato quello relativo alla tutela sanitaria; l’attenzione dei presenti si è incentrata in particolare sul problema dei cicloturisti: difficoltà di ottenere l’autorizzazione alla pratica agonistica e possibilità di modificare la decisione della Federazione.

Non a caso in Veneto, ad oggi, il tesseramento di tali sportivi è pari alla metà rispetto al 2015. Ma non basta, ho capito che alcune società sono già in possesso di tessere richieste con la precedente procedura e che, pertanto, alla luce delle nuove disposizioni dovranno essere “sospese” e riemesse dopo aver ottenuto l’idonea documentazione medica.
Continuo a pensare a quale sarà il destino delle (poche rispetto al passato) manifestazioni cicloturistiche calendariate che – sicuramente – saranno sempre meno partecipate e così saranno disattesi alcuni degli aspetti più qualificanti del “vero” cicloturismo, quali il sano impiego del tempo libero, i valori della socializzazione e quelli culturali legati al turismo, la propaganda dell’uso della bicicletta a qualsiasi livello.
Ciò premesso e senza voler polemizzare, credo sia ancora possibile – anche Lei ne aveva fatto cenno – sanare la questione prima dell’inizio dell’attività anche se, purtroppo, il problema è venuto alla luce con la normativa già approvata, a calendari nazionali già compilati, a campionati già assegnati e quando qualche società aveva già programmato l’attività della prossima annata sportiva.
In questi giorni – non l’avevo ancora fatto – mi sono riletto leggi, decreti e regolamenti e credo di aver trovato (l’ho detto anche in riunione) una possibile soluzione.
Se è vero che sono le Federazioni a dover considerare agonisti o non agonisti i loro tesserati, è anche vero che la vigente legislazione consente alle stesse di considerare NON agonisti coloro che “non devono essere riconosciuti come atleti agonisti secondo i criteri del D.M. 18 febbraio 1982” e ciò renderebbe possibile ripristinare lo status precedente.
Peraltro, le attuali tasse federali prevedono già la differenziazione tra il costo della tessera da cicloturista da quella da cicloamatore e visto che il decreto Balduzzi prevede il rilascio della certificazione medica sulla base dell’allegato C (come nel 2015) credo che il cerchio possa così essere chiuso.
Ho dato una scorsa a quanto pubblicato sul sito federale circa le coperture assicurative e non mi pare di aver colto particolari attenzioni per i tesserati del Settore, anche se probabilmente è quello che procura più “lavoro”, ma deve anche essere considerato l’elevato numero degli appartenenti allo stesso.
Tra i non agonisti potrebbero/dovrebbero essere inseriti i cicloturisti “puri”, certamente con una rivisitazione delle regole che disciplinano il livello e la partecipazione alle stesse (ad es. intervenendo sulla partecipazione alle gran fondo amatoriali, la velocità controllata, i chilometraggi, ecc. ).
Nulla mutando, invece, sarà necessario intervenire su Statuto e R.T. e tutti, anche coloro che mai hanno svolto e mai svolgeranno attività amatoriale/agonistica, dovranno sottoscrivere la certificazione etica.
Non voglio sottrarLe altro tempo, spero solo di aver dato un piccolo contributo a sciogliere un nodo che impedisce al Settore di restare sempre una grande famiglia e La saluto cordialmente.

Treviso, 24.01.2016                                                                                            Giovanni Ochs

Tutela sanitaria 2016

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