APERTURA STAGIONE CICLISTICA 2010

NOTIZIARIO APERIODICO
PER I SOCI DELLA S.C. SAN LAZZARO GOPPION CAFFE’
Vaccher L.Redatto in proprio e non in vendita
Anno 2010 – Numero 2
Direzione e redazione: via Bottacin, 11 – 31100 Treviso tel. 3313647267

Treviso, 14 mar. 2010

 

Eccomi qui, ancora una volta, per tentare di entusiasmare gli appassionati della San Lazzaro – GOPPION CAFFÉ e lasciare testimonianza di ciò che ci piace. L’euforia arriva questa volta dall’appuntamento di oggi domenica 14 marzo che ha dato origine ad un nuovo capitolo della nostra storia. Infatti, proprio in questo giorno è stata ufficialmente aperta la stagione ciclistica 2010, per l’esattezza la trentacinquesima. Fu, infatti, nel lontano 1975 che gli appassionati di ciclismo precursori degli attuali Raffaello, Tiberio, Sandro e company idearono e realizzarono ciò che oggi si presenta come una tra le più blasonate società ciclistiche amatoriali della Marca trevigiana.
L’avvenimento era sentito e atteso da tutti. I segnali premonitori in tal senso si sono avvertiti già il venerdì precedente in sede dove l’affluenza dei soci è stata notevole, a riprova di grande interesse ed entusiasmo. Là sono stati diffusi i dettagli, là sono stati curati gli ultimi assetti per la festa di apertura.
Ci siamo,  come detto è domenica 14 marzo 2010, in direzione levante avanza un sole poco convincente e la mattinata appare ancora umida e fredda; una fugace occhiata al termometro esterno che segna Ç4 alle ore 8,

Nuova immagine
La squadra all’apertura della stagione ciclistica 2010

30 e si parte in tempo per essere in Chiesa a Frescada alle 9,00, orario di inizio della Santa Messa ufficiata da Don Tiziano, rito che convalida con la preghiera il nostro ripartire. C’è la partecipazione dei fedeli parrocchiani ormai allenati alla nostra presenza, ci sono sempre le nostre bici di rappresentanza ai piedi dell’altare e ci siamo naturalmente anche tutti noi in abbigliamento societario che occupiamo un terzo della navata, definiti in senso fraterno da Don Tiziano “la macchia azzurra”. E’ quaresima e l’omelia ruota attorno al significato della parabola di Gesù del figlio prodigo. Al termine della Messa si va alla foto di gruppo e di ciò se ne occupa la sig.ra Valeria (braccio destro con potere assoluto di Gianfranco – fotografo ufficiale del gruppo), che strappa un sorriso a 32 denti a tutti, convinti che Gianfranco meritasse d’essere immortalato per un risultato di immagine strepitosa.
Il giro iniziale per esigenze di copione è breve (25 Km circa) e si svolge sulle strade di casa (Preganziol, Settecomuni, Canizzano) e termina naturalmente allo stabilimento GOPPION CAFFE’ intorno alle ore 11, laddove la festa si conclude con il ristoro benaugurale.  Primeggia su tutto l’ottimo profumo di caffé ma nell’area all’aperto interna ospitante, siamo subito attratti da una grande tavola rivestita di bianco su cui primeggia una grande pentola d’alluminio fumante contenente la pasta e fagioli dei Sig.ri Rita e Renzo, cibo invitante, buono-buonissimo, caldo, che scende che è un piacere; e una variegata quantità di altre cose buone che stuzzicano l’appetito. All’immaginario e simbolico taglio del nastro di apertura del nuovo capitolo di storia, si approfitta senza riserva alcuna di quel ben di dio. Poi arriva anche il “musetto” offerto da … . Non bastasse, ecco la cosa inaspettata che attira l’attenzione di tutti: è un altro duo musicale (diverso da quello conosciuto recentemente) formato da Piero e Luciano, vale a dire, fisarmonica e chitarra in un connubio perfetto di suoni e canti melodiosi che richiamano le ballate estive all’aperto. E bravi Piero e Luciano, che bella sorpresa!. Così, tra buona musica, battute divertenti e intermezzi vari ci si beve, dulcis in fundo, un ottimo caffé fatto e servito nientepopodimenoche da Aldo e Mario e viceversa. Nella circostanza, Mario riceve dal Presidente in segno di ringraziamento un piccolo pensiero che, tanto per rimanere in tema, è una moka unita a piccoli oggettini da servizio di caffé riprodotti in cioccolato. Fatto mezzogiorno, si riprende la strada di casa, soddisfatti d’aver partecipato ad una bella festa d’amici in famiglia.

PER I PIU’ SCETTICI
Nel caso in cui si debba forzatamente fare una critica al Gruppo di amici della s.c. San Lazzaro – GOPPION CAFFÈ, beh… allora faccio mia quella di Elio che, nel corso del giro iniziale, ha rilevato “sconsolatamente” la mancanza tra le fila della categoria dei ciclisti di una presenza femminile. Ma certo, come non averci pensato prima…relazionarsi / confrontarsi in corsa col gentil sesso è tutto un altro pedalare! non vi pare? La Raffaello e company è avvisata sin d’ora, si impegni e pubblicizzi tale richiesta affinché le aspettative di Elio (e nostre) vengano soddisfatte entro l’anno in corso.

NOVITA’ E CONFERME
Anno nuovo vita nuova, si dice! Ma fortunatamente non sempre è così. Quest’anno niente è cambiato nel “governo della società”. Il Consiglio e la Presidenza si ripetono. Quindi, Raffello è il Presidente, Tiberio il Vice Presidente, Sandro il Segretario, Leo, Alfio, Stelio, Sergio, Paolo e Maurizio i Consiglieri. Siamo invece cresciuti di numero e questa è una gran bella novità. Tra sostenitori e ciclisti veri siamo una sessantina circa. Le new entry sono: Luca e Mauro, i recuperati: Paolo e Ivano. Approfittiamo per dare ad ognuno di loro il benvenuto.
Dai primi timidi approcci avuti nel corso delle uscite di pre-apertura, le conferme più scontate, eccezion fatta per quelli di un altro pianeta tipo Tiberio e Giando, sono  senz’altro da ricordare per lo stato di forma invidiabile Italo, Kochi, Franco, Alfio, Luigino G., Giannino, Livio che, forti per natura, sopperiscono anche ad un inizio d’anno meteorologico difficile (caratterizzato dal ripetersi di freddo pioggia e neve).
Un cenno al calendario è doveroso perché sembra davvero fatto per i più attrezzati. Quello che risalta più di tutti è il mese di settembre, con lo stimolante raid sulla costiera amalfitana (by Leo), la prova nazionale del campionato italiano a Vasto e la gran fondo d’Europa Venezia-Trieste.  Speriamo bene, voglio dire: speriamo d’esserci!.
Per ultimo, è interessante far notare il tentativo fraudolento di cambiamento in atto, quantunque divertente, posto in essere dal suo protagonista quest’ultimo venerdì e, cioè, il fatto che egli abbia sostituito il detto “femo do paroete” con “disemo do robete”. Cari lettori, se credete che questo sia un segno dei tempi che cambiano allora bisogna prendere posizione per l’uno o per l’altro.  A parer mio poi, per quanto se ne dica, col presupposto che le “do paroete” hanno un significato ben diverso dalle “do robete”, significato che può dar luogo anche a fraintendimenti dal sapore volgare a sostegno di  quest’ultime, bisogna aprire un dibattito per non disperdere il giusto senso e ruolo che il detto originale deve avere e mantenere, ovvero che non ci privino di qualcosa che è ormai insito nel nostro DNA; e credo che in tale controversia possa fare da critico o pubblica accusa – qualora non distratto dal punto – il nostro alpin Anselmo. Tutti sono invitati a dire la loro al prossimo appuntamento.

Mi raccomando! Un cordialissimo arrivederci.

 

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